Israele sceglie i sindaci primo test politico dall’inizio della guerra
26 Febbraio 2024A che punto è la lotta all’inflazione? Tutti gli errori della Bce sui tassi
26 Febbraio 2024La tecnologia
di Matteo Persivale
Google sospende il suo generatore che fornisce immagini fake: dov’è il limite dell’intelligenza artificiale?
Chi ha vissuto una gioventù analogica e ricorda il mondo prima di internet — presto sarà una minoranza della popolazione, almeno nei Paesi industrializzati — tende inevitabilmente a focalizzarsi sugli elementi più allarmanti della intelligenza artificiale: come sostiene il futurologo Yuval Harari siamo davvero al capolinea del dominio dell’homo sapiens su questo pianeta, e presto ci sarà il passaggio del testimone a una specie più evoluta e dunque più forte, la AI? Ammesso e non concesso che una AI non sia già oggi senziente — chi l’ha realizzata non è obbligato a comunicarlo, ovviamente, non esistono leggi in materia perché i legislatori occidentali tendono a vivere nel 1993 se si parla di tech — quando diventerà senziente accetterà ancora di obbedire a noi umani, meno intelligenti di lei? Perché dovrebbe?
Oppure, in sintonia con quello che accade sui social media, si può sorridere per la decisione di Google — dopo gli insulti via Twitter/X di Elon Musk — di sospendere temporaneamente l’attività del generatore di immagini AI, Gemini, dopo che s’è scoperto che in nome di una malintesa volontà di inclusione, forniva immagini di nazisti tedeschi durante la Seconda guerra mondiale con la pelle nera, e di Padri fondatori degli Stati Uniti dall’aspetto afroamericano (erano in realtà, come sappiamo, tutti bianchi e quasi tutti schiavisti).
Lamentarsi del fatto che un qualunque malintenzionato — omnia immunda immundis — possa creare tramite AI foto porno di Taylor Swift, come è appena capitato, obbligando i motori di ricerca a oscurarle, è umano ma con la AI siamo quasi al post-umano in ogni caso. E allora certo, per fortuna al momento le immagini fake create dalla AI hanno ancora difetti (mani a sei dita o polsi rovesciati sono un classico segnale) e quel Trump arrestato non è realistico, come è assurdo Papa Francesco con il piumino modaiolo di Balenciaga, ma tra poco anche questi difetti tecnici spariranno, costringendoci a rispondere alla domanda che affligge i filosofi dal tempo del vangelo di Giovanni: cos’è la verità? chiede Pilato a Gesù non ottenendo risposta.
E già che ci siamo, un quesito meno filosofico ma più urgente: siamo sicuri che i mostruosi consumi d’acqua della AI siano sostenibili? Il Financial Times ha appena spiegato che è sì interessante che Ndivia — che produce chip per la AI — è passata in un anno da 1.000 miliardi di dollari di valutazione a 2.000 miliardi ma, parlando sempre di miliardi, entro il 2027 il fabbisogno idrico dell’industria della AI aumenterà di vari miliardi di metri cubi — tra 4,2 e 6,6 miliardi.