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Oggi il gip di Genova decide sul rinvio a giudizio per diffamazione. I magistrati senesi saranno parte civile
Festini hard, l’ora del gip Piccini e ‘Le Iene’ in aula Davanti al giudice Guerrero l’ex sindaco, giornalisti e curatori delle inchieste tv L’intervista ‘rubata’ nell’ottobre 2017 in Piazza che dette il via alla sarabanda di Pino Di Blasio
GENOVA «Perché la magistratura potrebbe anche aver abbuiato tutto, perché scoppia una bomba morale, non so se mi spiego». E’ una delle frasi pronunciate dall’ex sindaco e ex consigliere comunale Pierluigi Piccini, nell’intervista alle Iene, che sarebe stata ‘rilasciata’ a sua insaputa, nell’ottobre 2017, che dette il via alla valanga di inchieste televisive e giornalistiche, reportage e perfino indagini giudiziarie, sulla vicenda dei festini a luci rosse. Collegando quei festini alla morte di David Rossi e alle indagini della procura di Siena, che non sarebbero state così efficaci, perché a quei festini avrebbero partecipato magistrati senesi. Oggi inizia un altro capitolo di quella vicenda infinita, parallela al caso Rossi. Davanti al capo dei giudici per le indagini preliminari di Genova, Nicoletta Guerrero, ci saranno Pierluigi Piccini, Davide Parenti, Antonino Monteleone, Marco Occhipinti, curatori e responsabili del programma Le Iene su Italia 1, assieme a Laura Casarotti, in qualità di direttore responsabile di Italia 1. Assistiti dagli avvocati Massimo Rossi (per Piccini), Stefano Toniolo e Salvatore Pino per giornalisti e responsabili Mediaset, dovranno rispondere di diffamazione aggravata e continuata ai danni di sette magistrati della procura di Siena: l’ex procuratore capo Salvatore Vitello, Andrea Boni, attuale procuratore, più i sostituti Fabio Maria Gliozzi, Nicola Marini, Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Roberta Malavasi. L’udienza comincerà stamani a Genova, il gip Guerrero dovrà decidere se rinviare a giudizio gli indagati. Mentre i magistrati, ad eccezione probabilmente di Roberta Malavasi, oggi dovrebbero costituirsi parte civile nel procedimento. Questo almeno chiederanno i loro avvocati Enrico De Martino, Giulia Zani e Andrea Vernazza. Sarebbero almeno quattro le querele presentate dai magistrati della procura di Siena, la prima risale al 21 ottobre 2017. Fanno parte del fascicolo anche i decreti di sequestro dei filmati delle trasmissioni de Le Iene sul caso Rossi, oltre alle puntate dell’ottobre 2017 che dettero il via alla telenovela dei festini. I reati contestati si prescriveranno a novembre 2026.