C’è un nome per l’incarico di direttore generale del Biotecnopolo di Siena. Si tratterebbe di una figura già presente nel cda, che starebbe per essere nominata alla guida della struttura al cui interno c’è anche il Centro antipandemico. Si tratta di Gianluca Polifrone, appena uscito dall’Aifa dove aveva un contratto di tre anni. Molto vicino, nei suoi anni di incarico, all’ex presidente Giorgio Palù, Polifrone è un uomo di ottime relazioni ma con i nuovi vertici dell’Agenzia del farmaco non aveva molto feeling (e del resto Palù è uscito con strascichi polemici da parte del centrodestra che inizialmente lo aveva appoggiato).

Ottimi rapporti con Giorgetti

Cinquant’anni, Polifrone era dirigente dell’area Relazioni esterne di Aifa e ad interim aveva ricoperto il ruolo di dirigente dell’Ufficio di presidenza. In passato ha lavorato al ministero dell’Economia, che sarebbe centrale per la sua nuova nomina, ma anche in Parlamento. Laureato in scienze politiche, negli anni scorsi ha pubblicato un libro sul sistema sanitario (“E’ in salute la sanità?”) che è stato presentato anche dal ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti.

Il nuovo statuto del biotecnopolo

Di recente è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il nuovo statuto del Biotecnopolo. Il ridimensionamento voluto dall’attuale governo sarebbe confermato dal nuovo testo, che non cita più i 340 milioni di euro destinati al Centro nazionale antipandemico. Il denaro sarà stanziato non preventivamente ma solo in base ai progetti che saranno realizzati. Restano invariate le risorse (molte meno) già previste a suo tempo per il Biotecnopolo (9 milioni di euro per il 2022, 12 milioni per il 2023 e 16 dal 2024). Il rischio di un ridimensionamento, per una struttura che fino ad oggi non ha fatto praticamente nulla, c’è. Del resto questo governo ha pochi soldi da mettere in sanità e in molte anime della maggioranza l’idea di investire su vaccini e strumenti di prevenzione e protezione per una eventuale nuova pandemia non piace affatto. Il direttore scientifico, inoltre, non è più un organo del Biotecnopolo (viene nominato dal Cda) ma l’attuale scienziato che copre l’incarico, Rino Rappuoli, resterà al suo posto fino alla scadenza del 2026.

Il futuro di Tls

Toscana life sciences aveva legato grande parte del suo futuro al funzionamento del Biotecnopolo, dove era ed è coinvolta. Di recente, probabilmente anche perché ha visto l’aria che tira e tutti i rischi legati a un ridimensionamento della struttura voluta dal precedente governo, la Fondazione a prevalente partecipazione pubblica ha preparato un piano di rilancio e di messa in sicurezza dei conti, per poter proseguire la sua attività di sostegno della ricerca nel campo delle scienze della vita.

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