ROMA — Esalta il ruolo di Forza Italia nel voto alla presidenza della Commissione Ue di Ursula von del Leyen, rimarcando le distanze con gli alleati di governo Giorgia Melonie Matteo Salvini e sottolineando il ruolo «moderato» del partito. E nel frattempo prepara subito nuovi ingressi. All’indomani della strigliata arrivata da Pier Silvio Berlusconi, che vuole una Forza Italia d’attacco con volti nuovi e che torni a essere riferimento «dei tanti moderati del Paese», Antonio Tajani rilancia e sfrutta il voto in Europa per far vedere il ruolo «internazionale» degli azzurri. Facendosi anche prendere un po’ la mano sul Green Deal nell’accordo con von der Leyen: un tema delicato, che non piace alle impreseitaliane, in gran parte inserzioniste del mondo Mediaset. Tanto che dopo la nota di Confindustria che contesta questa parte del programma della nuova Commissione europea, Tajani cerca di gettare acqua sul fuoco: «Von der Leyen ha scelto di fare un discorso diverso dalle scelte fondamentaliste di Timmermans». Frasi che comunque non fermano anc he commenti social, nei profili azzurri, contro la scelta di sostenere la von del Leyen.
Tajani ha capito comunque chiaramente il messaggio arrivato da Berlusconi junior e sa che nei prossimi due anni si gioca molto della sua leadership dentro il partito. I Berlusconi, Marina e Pier Silvio, hanno chiesto un cambio di passo, spinti anche dai loro consiglieri Mediaset che quando in tv vedono alcuni vecchi volti del partito saltano su dalla sedia. Non a caso proprio da Cologno Monzese, via Fedele Confalonieri, è ripartito il refrain sui «volti nuovi e smart». Il segretario per mercoledì ha convocato i dipartimenti di Fi e ha chiesto di coinvolgere nei territori volti nuovi: soprattutto professionisti, tecnici di area, gente con «esperienza». E così mentre in tv nei programmi Mediaset anche per assecondare i desiderata dei manager dei Berlusconi, da un po’ ha iniziato a mandare volti giovani, come quello di Simone Leoni, adesso Tajani ha chiesto ai suoi una sorta di «fase due». Ad esempio nel settore sanità nel partito si punta molto sul professore ematologo de La Sapienza Francesco Cognetti, e altri professionisti saranno coinvolti: «Anche i dirigenti Mediaset devono capire che non possiamo prendere solo volti giovani e belli ma abbiamo bisogno di gente con contenuti», ragiona un fedelissimo del segretario. Pier Silvio Berlusconi ha poi auspicato una Forza Italia faro dei moderati e che guardi al futuro. Tajani su questo fronte, in occasione del voto della Commissione europea, ha voluto far vedere la «moderazione» e il «peso» di Forza Italia in Europa a differenza degli alleati di governo Meloni e Salvini: «Ci sono forze politiche in totale contrasto con quello che pensa la maggioranza del Parlamento Ue, forze che sono politicamente ininfluenti. Con l’elezione di Roberta Metsola e di Ursula von der Leyen abbiamo dimostrato che Forza Italia conta in Europa e grazie a noi l’Italia conta in Europa ». E sul programma, molto diverso da quello della maggioranza di centrodestra in Italia, rilancia: «Abbiamo votato von der Leyen perché abbiamo visto che molte delle proposte di Forza Italia sono state accolte dal suo programma, dall’agricoltura alle proposte legate al cambiamento climatico».
Ma attenzione alla famiglia, che su alcuni temi non sembra proprio entusiasta dell’Europa. Non a caso il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, che conosce i Berlusconi, subito dopo il voto a Strasburgo ha sottolineato: «Le grandi sfide, a cominciare dal Green Deal, non potranno però più avere quell’approccio nemico della realtà e amico dell’ideologia ». Per Tajani saranno due anni in salita.