MILANO — A dimostrazione del fatto che nel lusso la creatività fa la differenza, Prada chiude un primo semestre da record, registrando una crescita a due cifre persino in Asia (+12%) e un exploit in Giappone (+55%). Un risultato che riluce ancora di più in un contesto dove colossi come Lvmh e Kering hanno riportato risultati non brillanti, e dove il gruppo guidato da Patrizio Bertelli, Miuccia Prada e Andrea Guerra fa meglio di griffe del lusso assoluto come Hermès (+12% nel semestre). Tra gennaio e giugno, con un’accelerata nel secondo trimestre, i ricavi di Prada solo saliti del 14% a 2,54 miliardi (e +17% a parità di cambi) con una crescita delle vendite nei negozi diretti che sale addirittura del 15% (e del 18% a parità di cambi). Di conseguenza l’utile operativo (ebit) è salito del 22,6% a 575 milioni, mentre l’utile netto segna un aumento del 15% a 383 milioni.
«Siamo soddisfatti di aver generato una crescita like for like di qualità e superiore alla media di mercato — spiega Patrizio Bertelli, presidente e ad di Prada-. La flessibilità della nostra organizzazione ci dà fiducia nella capacità di affrontare i prossimi mesi, mentre continuiamo a investire per sostenere la crescita futura».
Nel semestre, gli investimenti per la crescita e la sostenibilità del gruppo Prada sono saliti a 169 milioni, dai 151 milioni dello stesso periodo 2023. «Abbiamo impostato un percorso di crescita e resilienza, imparando dai nostri errori — commenta Lorenzo Bertelli, responsabile della sostenibilità del gruppo fondato dai genitori — e adesso siamo fiduciosi che i risultati continueranno ad arrivare». Anche le prime indicazioni di luglio sono positive, e nonostante il contesto sfidante la società resta ottimista anche per i risultati dell’intero esercizio. Miu Miu conferma il suo momento d’oro, con vendite semestrali quasi raddoppiate (+93% tra gennaio e giugno e +95% tra aprile e giugno), mentre il marchio Prada aumenta i ricavi del 6%. «Miu Miu, come Prada, è da sempre una priorità — spiega l’ad Andrea Guerra — ha una struttura agile e leggera, che vogliamo mantenere, anche se continueremo a investire in produzione, persone enegozi, dove puntiamo ad aumentare i metri quadri di circa il 10%».
Il gruppo Prada ha una solida struttura patrimoniale, con flussi di cassa in aumento nel semestre a 652 milioni (dai 509 milioni dello stesso periodo 2023) e una posizione finanziaria netta positiva a fine giugno per 265 milioni. Ma il gruppo continua a investire anche sugli altri marchi. «Church’s ha dato risultati positivi — conclude Guerra — continueremo nel percorso di rilancio, ma vogliamo fare un passo alla volta, un marchio alla volta».