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2 Agosto 2024Centri storici – 1
2 Agosto 2024Due posti a Confindustria per ricucire lo strappo di Manetti
S.O.
Due posti per Confindustria, due per Confcommercio e uno ciascuno per Cna, Coldiretti e Confartigianato: i sette posti — oltre a quello del presidente Massimo Manetti, eletto lo scorso 17 luglio — nella nuova giunta della Camera di commercio di Firenze sono stati così ripartiti, ieri, dal Consiglio camerale. Una composizione che pare abbia riportato il sereno dalle parti di via Valfonda, dopo lo strappo a sorpresa che aveva mandato all’aria il terzo giro di Leonardo Bassilichi per mano della cordata composta da artigiani e commercianti, ma ha fatto irrigidire, per usare un eufemismo, Legacoop e Agci, ovvero le cooperative alle quali il posto non è toccato e il cui rappresentante ieri non ha partecipato alla riunione del Consiglio.
L’organo esecutivo che resterà in carica fino al 2029 sarà quindi composto da Lapo Baroncelli (Confindustria) in rappresentanza del settore servizi alle imprese; Maurizio Bigazzi (Confindustria) in rappresentanza del settore industria; Aldo Cursano (Confcommercio) in rappresentanza del settore turismo; Elena Spanò (Confcommercio) in rappresentanza del settore commercio; Giovanni Sebastiano Guidarelli (Confartigianato) in rappresentanza del settore servizi alle imprese; Giacomo Cioni (Cna) in rappresentanza del settore artigianato; Angelo Corsetti (Coldiretti) in rappresentanza del settore agricoltura.
Una giunta camerale che senz’altro fotografa gli equilibri politici sui quali ha poggiato l’operazione condotta da commercianti e artigiani per eleggere il nuovo presidente Manetti, ma che fotografa un po’ meno gli equilibri tra i diversi comparti produttivi di Firenze, dove la cooperazione ha un peso specifico più che rilevante. Tenere lontana Legacoop dalla stanza dei bottoni significa tagliare fuori soggetti del calibro di Unicoop Firenze. La «perplessità», altro eufemismo, che serpeggia negli ambienti di Agci e Legacoop è per una giunta che esprimerebbe la volontà di rafforzare il turismo in luogo della cooperazione, un’ottica che vede Firenze puntare sul turismo piuttosto che su lavoro e produzione. «Lavoreremo subito per mettere a punto un programma di mandato, con particolare attenzione al mondo delle Pmi, al tema della sicurezza e ai cambiamenti in atto nel comparto del turismo, un settore importante e decisivo per Firenze — ha commentato il presidente Manetti — Voglio poi rafforzare il nostro impegno a fare sistema con le altre istituzioni metropolitane e toscane, Regione e Città metropolitana in testa, perché per essere competitivi serve un territorio competitivo». Ma Manetti avrà anche un altro compito, tutto politico ma certamente cruciale: tenere dentro al suo progetto anche coloro che dalla giunta sono rimasti fuori.
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