La battaglia d’agosto di Forza Italia sullo ius scholae potrebbe trovare presto un primo bando di prova. Non c’è bisogno infatti di aspettare la calendarizzazione dei disegni di legge ad hoc in commissione, un varco si può aprire già il 10 settembre quando l’aula della Camera affronterà il contestato ddl sicurezza, che prevede la stretta sulla cannabis light, il carcere per chi blocca una strada o una ferrovia per protestare contro un’opera pubblica.

A segnalare questa opportunità è Enrico Costa di Azione, che segnala come all’articolo 9 del ddl approvato in commissione a Montecitorio prima della pausa estiva siano previste modifiche alla legge sulla cittadinanza del 1992 (per estendere la possibilità dir evoca i condannati per gravi reati. «Ciò rende ammissibili eventuali altri emendamenti sullo stesso argomento. Se scritte bene tecnicamente, con i giusti agganci al testo, sarebbero ammissibili proposte volte a introdurre lo ius scholae», spiega Costa, che non si fa troppe illusioni: «Prevedo che Lega e Fdi chiederanno al presidente Fontana di dichiarare inammissibili gli emendamenti, in caso contrario il governo darà parere negativo e comunque la maggioranza non si spaccherà. Si metteranno d’accordo sostenendo che il ddl sicurezza non è la sede idonea e che andrà fatta una riforma organica, che ovviamente non si farà mai: un film già visto tante volte».

Per le opposizioni, in ogni caso, si apre un pertugio per andare a vedere se quello di Forza Italia è un bluff o meno. Dal dem Bonaccini è già arrivata la disponibilità a una «discussione seria», per arrivare a una legge che abbia i voti di una «maggioranza trasversale». «È una via strettissima, ma dobbiamo provarci», assicura Riccardo Magi di +Europa. Ieri Massimiliano Salini, vicepresidente del parlamento europeo di Fi, ha insistito: «Il tema dello ius scholae è dentro l’agenda politica, a prescindere dal fatto che i partiti della maggioranza lo abbiano inserito nel programma. No ad irrigidimenti: sono certo che anche le altre forze del centrodestra riconosceranno che è necessario fare i conti con questa urgenza». Licia Ronzulli prende le distanze: «Non premia in termini elettorali».

Dalla Lega si alza un muro sempre più alto. Salvini è durissimo: «Mi sono sentito con Meloni nelle ultime ore. Il nostro obiettivo non è lo ius soli ma aumentare gli stipendi», ha detto durante un comizio a Pinzolo. «Il mio obiettivo continua a essere cancellare la legge Fornero, star lì a litigare sulla cittadinanza non è utile a nessuno, tanto più se raccogli i complimenti di Bonaccini: avanti con le nostre idee non quelle degli altri. Lo ius scholae non è una priorità né per la Lega né per il governo né per il centrodestra. Per me ogni polemica è chiusa e il governo va avanti fino al 2027». Semmai, ha aggiunto, «il problema sarà togliere la cittadinanza a qualcuno che l’ha presa e va in giro per l’Italia a fare casino».

Tajani però insiste. «Il problema è che Salvini ha paura di Vannacci, Meloni ha paura di Salvini ed è circondata da gente che la pensa come Vannacci», ha confidato al Giornale. «E così alla fine nel centrodestra comanda il generale..». Un modo per dire che lo ius scholae è solo la prima tappa di un riposizionamento di Fi più lontano dai sovranisti. Quanto a Vannacci, ieri nuova puntata della polemica con Bersani. Se il generale gli ha chiesto pubbliche scuse (per averlo definito «un coglione») in cambio del ritiro della querela, l’ex leader Pd ha replicato: «Quando lui avrà chiesto scusa a ebrei, femministe, omosessuali, neri e a tutti gli ‘”anormali” del mondo avrà anche le mie scuse».

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