Dopo Tomasi di Pistoia, il sindaco Fabio chiede chiarimenti sul percorso di aggregazione che dovrebbe coinvolgere gli enti senesi. Fratelli d’Italia apre il caso dei dipendenti Estra
di Orlando Pacchiani
SIENA Non c’è solo il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, a sollevare dubbi sul percorso intrapreso dalla Multiutility. L’operazione del passaggio dei dipendenti da Estra energie ad Alia, in particolare, ha fatto drizzare le antenne anche al centrodestra senese. Il versante occupazionale era stato tra l’altro uno dei punti chiave dell’atto di indirizzo che nei mesi scorsi aveva avviato il percorso di Intesa, e quindi degli enti senesi, verso la prospettiva Multiutility.E quindi ora, come Tomasi (per il quale «la gestione dell’operazione non può essere in balìa di una guerra interna al Pd»), anche il centrodestra senese si agita. In particolare Fratelli d’Italia nei giorni scorsi ha fatto presente al sindaco il disappunto sulle ultime scelte e il timore che Estra ed Estra Energie nel nuovo scenario siano svuotate di personale e funzioni. Una preoccupazione che il sindaco Nicoletta Fabio si è fatta carico di rappresentare ai vertici di Intesa, chiedendo chiarimenti attraverso una lettera da inoltrare ai vertici di Intesa.Sullo sfondo c’è anche lo stallo tutto senese per la delibera da far passare nei consigli comunali, dopo che la Corte dei conti ha chiesto espressamente che siano indicati piani di investimento e analisi costi-benefìci, in risposta alla delibera pilota di Torrita di Siena. Ma c’è soprattutto il nuovo scenario politico e degli assetti gestionali della Multiutility, così diverso da quello che proprio un anno fa (il 15 settembre 2023) spinse il deputato e coordinatore senese di Fratelli d’Italia, Francesco Michelotti, a promuovere l’incontro a Palazzo Patrizi con Francesco Macrì, presidente di Estra, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi e quello di Arezzo Alessandro Ghinelli, l’assessore comunale alle partecipate Enrico Tucci. «Le grandi aggregazioni permettetono di tutelare meglio le esigenze dei cittadini, è giusto andare in questa direzione», si disse in quella sede. Ora però lo scenario è radicalmente mutato, anche per la secca virata del Pd regionale che ha messo in discussione e quasi archiviato l’ipotesi dello sbarco in Borsa. E per le ultime mosse che hanno agitato il centrodestra, la componente aretina che teme di essere tagliata fuori, quella senese che sta cercando di capire quali evoluzioni si prospettano per compiere le proprie scelte.Il passaggio formale con l’impegno del sindaco Fabio a chiedere per ora chiarimenti a Intesa, potrebbe essere il preludio – si ventila dalle parti del centrodestra – alla convocazione di un’iniziativa pubblica per capire se il progetto è sempre rispondente alle necessità del territorio e del Comune di Siena.