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Le sfide dei territori
Il primo cittadino di Capri: «Densità di presenze insostenibile, è una battaglia di democrazia» Il ministro Santanchè ieri ha annunciato un rinvio del debutto del codice Cin
Capri
Più poteri ai sindaci per contrastare l’overtourism. È questa, in estrema sintesi, la proposta lanciata sabato scorso dal sindaco di Capri, Paolo Falco. L’isola del Golfo di Napoli è la località italiana con il più elevato indice di densità turistica, qualcosa come 1.200 persone per chilometro quadrato in alta stagione: un perfetto esempio di una comunità alle prese con il sopraffollamento turistico. «Da Capri lanciamo una battaglia di democrazia, che consenta ai sindaci delle località turistiche di intervenire sul futuro delle stesse – ha detto il primo cittadino caprese – . Non è più possibile stare fermi a guardare ed essere solo spettatori. E noi sindaci, nostro malgrado, spesso lo siamo». La proposta del Comune di Capri punta all’adozione di una legge che dia ai sindaci dei Comuni a elevata pressione turistica, tra le altre cose, poteri sulle modalità di accesso al proprio territorio, sull’apertura di attività extralberghiere (sempre sul banco degli imputati, quando si tratta di overtourism) e maggiori capacità di spesa per garantire la sicurezza, in ragione delle necessità dovute alla presenza elevata di non residenti (che nel caso di Capri può raggiungere più del doppio della popolazione residente). «Il turismo – ha sottolineato il sindaco di Capri − si è fatto troppo pesante non tanto per la quantità, ma per le modalità con le quali si svolge. La proposta che facciamo può avere successo solo lavorando insieme alle altre istituzioni, a partire dai Comuni che vivono la realtà dell’overtourism. In questo momento, questa partita si gioca altrove. Noi speriamo che in tanti aderiscano e che si possa giungere presto a una soluzione nazionale o – perché no? – a livello europeo ». Al convegno organizzato a Capri hanno partecipato tra gli altri Dario Nardella, europarlamentare, ex sindaco di Firenze che è stato tra i primi a sollevare i problemi legati all’overtourism , Claudio Scajola, vicepresidente Anci e sindaco di Imperia, Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, Jonathan Sferra, assessore al Turismo del Comune di Taormina, l’assessore al Turismo della Campania Felice Casucci, assessore al Turismo della Regione Campania, i sindacdi di Positano, Giuseppe Guida e di Amalfi, Daniele Milano. Questa rivendicazione di più poteri da parte dei Comuni non convince molto la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, intervenuta in videoconferenza nel dibattito che l’amministrazione comunale di Capri ha promosso contestualmente al lancio della propria proposta. La ministra del Turismo del governo Meloni punta più alla creazione di tavoli tra Comuni, Regioni e Governo. « Di turismo non c’è mai troppo – ha osservato Santanché −. Piuttosto si tratta di trovare soluzioni per gestire i flussi. E non ritengo che dare più poteri ai sindaci sia una soluzione, visto che parliamo di una materia in cui già sono concorrenti Stato e Regioni in virtù della riforma del Titolo V della Costituzione. Credo invece maggiormente nell’apertura di tavoli inter-istituzionali, che coinvolgano anche il ministero dei Trasporti. Il mio ministero c’è ed è pronto a confrontarsi, ma il turismo non va visto mai come un problema. In quest’ottica, non sono d’accordo con soluzioni come il ticket d’ingresso».
Il governo insomma si muove nell’ottica di una promozione del turismo in tutte le sue sfaccettature. In questa direzione si inserisce la decisione, presa ieri dalla stessa Santanché, di rinviare l’introduzione del Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti brevi: gli obblighi slittano al primo gennaio. «Con riferimento alla procedura per la richiesta e l’attribuzione del codice identificativo nazionale (Cin) – ha spiegato una nota del Mitur – «è emersa l’opportunità di uniformare il termine entro cui i soggetti interessati hanno l’obbligo di munirsi del Cin che deve, pertanto, intendersi fissato nella data del 1° gennaio 2025, pena l’applicazione delle sanzioni previste dalla citata norma». Quindi, vengono allineati i diversi regimi temporali indicati nelle scorse settimane: l’obbligo, con le relative sanzioni, partirà da gennaio. Un rinvio accolto con soddisfazione da Confedilizia che parla di «proroga positiva» ma di certo non dagli albergatori e dalle amministrazioni che negli ultimi anni hanno cercato di mettere dei paletti al turismo mordi e fuggi, introducendo ad esempio i tanto discussi ticket.
Tra i primi il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro che ha partecipato al dibattito promosso dal Comune di Capri. «Il turismo – ha spiegato Brugnaro − è un asset fondamentale per il Paese, ma c’è bisogno di più qualità. Con il ticket d’ingresso abbiamo introdotto un concetto: si può prenotare la città. Il vero problema sono quei giorni dell’anno in cui si verificano flussi così ingenti da essere impreparati. Col ticket d’ingresso possiamo invece prevedere quanti turisti avremo e dissuadere dal venire in quei giorni in cui c’è più affollamento, grazie al meccanismo in base al quale chi prenota in extremis paga di più». Il vicepresidente dell’Anci, il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, ha messo l’accento sulla «necessità di una riforma che dia più poteri e risorse ai Comuni» e ha proposto, a tal riguardo, «accordi tra Stato, Regioni e Comuni».