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12 Novembre 2024Fuori sit in dei «Salviamo Firenze»«L’ex sindaco ha svenduto la cittàe sul referendum traditi in migliaia»
Nuova protesta del comitato. Il Pd: il Comune vuole regolare il turismo
Giulio Gori
Sotto le finestre di Palazzo Borghese, dove Dario Nardella ha organizzato il «Contro G7» del turismo, spuntano i militanti di Salviamo Firenze. E lo striscione messo in mostra ieri in via Ghibellina per contestare l’ex sindaco è lo stesso esibito sabato al Forum internazionale del Turismo alla Fortezza da Basso, destinataria la ministra Daniela Santanchè: «Firenze muore di turismo selvaggio e di speculazione». «È ridicolo che Nardella abbia organizzato un Contro G7 per dire che vuole combattere l’overtourism, quando per dieci anni ha consentito la speculazione immobiliare dei grandi fondi di investimento internazionali che han fatto man bassa di tutti i grandi contenitori della città», dice il portavoce del comitato Massimo Torelli.
Con lui c’è Francesca Conti, che fa l’elenco di tutti i grandi beni pubblici (del Comune e non) alienati durante l’amministrazione Nardella, attraverso la promozione del sito web Invest in Florence: l’ex Teatro Comunale, l’ex caserma Vittorio Veneto di Costa San Giorgio, palazzo Vivarelli Colonna, l’ex ospedale militare di San Gallo, le ex Poste di via Pietrapiana, il Palazzo del Sonno di viale Spartaco Lavagnini, l’ex Manifattura Tabacchi, le ex Officine Grandi Riparazioni, l’ex Enel di via Salvagnoli, l’ex ospedale militare di Monte Oliveto, l’ex caserma Cavalli e l’istituto Demidoff. Conti ha poi aggiunto che su Invest in Florence sono ancora in vendita l’ex caserma Redi di via Cherubini e l’istituto Sant’Agnese di via Guelfa.
«Nardella sarà anche ricordato per le mostruosità — ha precisato Francesco Torrigiani — A partire dal nuovo Student Hotel di viale Belfiore allo specchio alto nove metri sopra l’ex Teatro Comunale».
Ma per Salviamo Firenze, l’ex sindaco rappresenta anche «il responsabile dello scippo del referendum», per dirla con Torelli. Il motivo è che il comitato aveva presentato oltre 11 mila firme di fiorentini per due quesiti che volevano bloccare il passaggio automatico da direzionale pubblico a direzionale privato. Ma Nardella, ha spiegato l’ex consigliere comunale Roberto De Blasi, ha evitato la consultazione inserendo quelle richieste come proposte di modifica al Piano operativo comunale, «per poi rimangiarsi tutto e tradire migliaia di cittadini».
Dal comitato, con Ornella De Zordo, è arrivata anche una risposta a Property Managers Italia che aveva attaccato Salviamo Firenze per l’iniziativa provocatoria contro le keybox di sabato scorso: «Gli airbnb non sono l’anziana che affitta la seconda casa per arrotondare la pensione, ma grandi piattaforme internazionali che si sono accaparrate decine di appartamenti».
Dubbi sul convegno organizzato da Nardella vengono espressi anche da Dmitrij Palagi, di Sinistra Progetto Comune: «Non ci convince lo scontro tra Pd e governo nazionale, come se a livello locale non si potesse già fare molto per bloccare il processo di espulsione della residenza». Invece, da dentro Palazzo Borghese il segretario toscano Pd, Emiliano Fossi, non chiude la porta a Salviamo Firenze: «Quando i cittadini si organizzano in comitati, è la democrazia bellezza, funziona così. Il Comune ha provato a intraprendere un percorso non per disincentivare il turismo, ma per regolamentarlo. È chiaro che ci deve essere un tentativo di riportare una vivibilità che già c’è, ma che va migliorata».
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