Il capitale umano come molla
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30 Novembre 2024Le valutazioni dell’ex sindaco, oggi assessore a Piancastagnaio, il panorama bancario che sta cambiando
di Stefano Bisi
Venne soprannominato sindaco-banchiere per le sue frequenti esternazioni sul Monte dei Paschi nel periodo in cui ha guidato il Comune di Siena dal 1990 al 2001 e ora che è assessore alla cultura a Piancastagnaio non ha perso l’ab i tu d i n e. Pierluigi Piccini fa il punto sul panorama bancario in continua evoluzione. “Banca Monte dei Paschi, sotto la guida di Luigi Lovaglio – dice l’ex sindaco – ha beneficiato di una forte ristrutturazione, riducendo i costi e risolvendo contenziosi legali. La performance del titolo è migliorata significativamente, ma lo Stato italiano ha comunque subito delle perdite nella vendita della partecipazione. Il Monte, pur essendo un istituto di rilievo a livello locale, sembra destinato a rimanere in una posizione di stabilità con un supporto statale e da parte di imprenditori italiani”. Parla di Unicredit: “Punta a consolidare il sistema bancario italiano. La sua strategia include acquisizioni mirate, come quella di Banco Bpm, per rafforzare la propria posizione in Italia. Questo consolidamento potrebbe renderla uno dei principali attori a livello globale, con una capitalizzazione vicina ai 90 miliardi di euro con Commerzbank ”. E poi Bpm: “Giuseppe Castagna, ceo della banca, sta cercando di difendere la propria posizione, temendo che una fusione con Unicredit possa mettere in discussione il suo ruolo. Inoltre, ci sono pressioni politiche, in particolare da parte della Lega, che favorisce la creazione di un terzo polo bancario con Banca Mps come attore chiave. Tuttavia, le difficoltà politiche e le obiezioni interne potrebbero rallentare questa operazione”. E il Monte? “Banca Mps potrebbe essere destinata a proseguire con il proprio progetto di rafforzamento finanziario, sostenuta da una base di investitori italiani. Questo progetto la vede come una banca territoriale, ben radicata nel contesto locale, ma non priva di difficoltà nel medio-lungo periodo. Per Mps la strada sembra orientata verso una stabilizzazione con un maggiore controllo da parte di investitori nazionali, pur con l’ombra delle scelte politiche che potrebbero influenzare l’orientamento futuro della banca”. E’ tornato il sindaco-banchiere, senza la fascia tricolore. Sembra l’inizio degli anni Novanta quando Piccini accettò a malincuore. e dopo varie battaglie in cui dimostrò che il Monte dei Paschi era di proprietà della comunità senese, la trasformazione in società per azioni, quella che Pierpaolo Fiorenzani considera la madre di tutte le disgrazie montepaschine. E torna alla mente il Piccini sindaco banchiere che in una calda estate del 2000, mentre prendeva il sole nel litorale tirrenico, incontrò Massimo D’Alema al ristorante dello stabilimento balneare che gli chiedeva di non ostacolare l’aggregazione tra Monte e Bnl. E si arriva al 2001 quando Piccini voleva traslocare dal palazzo comunale a palazzo Sansedoni per diventare presidente della Fondazione Monte dei Paschi, ascesa bloccata da una circolare apposita firmata dal ministro del Tesoro Vincenzo Visco e da antipatie maturate nel suo partito romano e senese. “Troppo potere” si diceva in giro e Piccini venne stoppato e mandato nell’esilio dorato di Parigi. Poi il ritorno a Siena e le elezioni comunali andate male ma la passione per la politica e la banca non sono diminuite con il passare degli anni. E’ tornato il sindaco-banchiere. Senza fascia però.