AD MEATA La rubrica di Pierluigi Piccini – Il Siele, un viaggio tra storia, memoria e identità collettiva
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di Giuseppe Serafini
È uno dei massimi appuntamenti culturali che chiude l’anno sull’Amiata e che si protrae fino alla primavera inoltrata del 2025, già annunciata come mostra artistico di grande spessore nazionale e non solo. Si tratta di “Ludus – La maschera e la vertigine“ che sarà inaugurata domani sera alle 16,30 all’interno dei suggestivi locali della Rocca Aldobrandesca di Piancastagnaio. La mostra è un’evoluzione della precedente ospitata a Serre di Rapolano dal titolo “Del Ludico dunque gioco” e si arricchisce con nuove opere di 17 artisti, oltre ai 20 partecipanti originari per un totale di cinquanta opere incluse opere site specific installate sulle mura della Rocca. Oltre 350 metri quadrati e dieci piani espositivi con una grande terrazza panoramica all’ultimo piano della Rocca Aldobrandesca. Tra le opere presenti un omaggio al grande artista Vettor Pisani molto legato alla Toscana. «La mostra Ludus ospitata dentro la Rocca Aldobrandesca fino al 30 aprile del prossimo anno – ha commentato l’assessore alla cultura del comune di Piancastagnaio, Pierluigi Piccini (nella foto) – è un’esperienza unica che unisce arte moderna, filosofia, architettura medievale. Tema principale è il gioco. L’allestimento è ispirato alle teorie di Huizinga e Caillois, il primo massimo storico del medioevo del ventesimo secolo, il secondo scrittore, sociologo, antropologo, e critico letterario francese scomparso nel 1978». «Questo approccio – spiega ancora l’assessore Pierluigi Piccini – invita i visitatori non solo a osservare ma anche a riflettere sul ruolo che il ludico ricopre nell’arte e nella vita quotidiana. Sono cinquanta opere e il particolare omaggio a Vettor Pisani che rendono straordinario e assolutamente imperdibile questo appuntamento. Cinquanta opere unite dal tema della cornice, come elemento simbolico e fisico». La mostra, conclude Piccini, “è un viaggio immersivo che stimola la mente e risveglia lo stupore, esplorando i confini tra antico e moderno, rigore e leggerezza, con un richiamo al centenario del manifesto surrealista e al gioco dei Cadavres exquis in cui è soprattutto enfatizzata l’importanza della creatività collettiva e il grande valore di un’immaginazione libera”