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9 Dicembre 2024Conte festeggia il «suo» M5S
Al voto bis il 64,9% degli iscritti. L’80%: no al garante. L’ex premier: il Movimento si rifonda
Franco Stefanoni
milano Quorum del 50% più 1 raggiunto. E dunque superato anche il voto bis. Il via libera al cambio delle regole del M5S (con la sparizione del ruolo di Beppe Grillo) è definitivo e agevola la strada del leader Giuseppe Conte. I votanti, tra il 5 dicembre e ieri, sono stati il 64,9% degli aventi diritto (89.408). Erano stati il 61,2% quindici giorni fa.
Lo scontro tra Conte e Grillo si giocava su quanti avrebbero ascoltato il consiglio di «andare a cercare funghi», espresso dal fondatore dei 5 Stelle, e quanti sarebbero rimasti fedeli alla nuova linea dell’ex premier. Oggi è previsto sui social un suo discorso rivolto alla platea politica stellata per rivendicare il risultato.
Ieri sera, a caldo, Conte ha scritto: «È l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli». E annunciato: «Ora si volta pagina, il M5S si rifonda sulle indicazioni arrivate dagli iscritti con Nova (nome della Costituente dei 5 Stelle, ndr). Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutti insieme per cambiare il Paese».
Il 24 novembre gli iscritti avevano scelto con il 63,2% l’eliminazione della figura del garante (un dato salito ieri all’80,6%), con il 72% il superamento del limite dei due mandati per i parlamentari, con oltre il 50% l’elevazione del limite a tre mandati e la deroga alla candidatura come sindaco e presidente di Regione. Veniva confermato, inoltre, l’orientamento progressista e l’autorizzazione alle alleanze con altre forze politiche. La reazione di Grillo era stata netta: «I valori del M5S sono scomparsi. Siete diventati un partito che non riconosco più». Far ripetere il voto era un suo potere secondo statuto e lo aveva esercitato, nel tentativo di non far raggiungere il quorum necessario, e additando Conte come «il Mago di Oz», «inaffidabile», insomma un «traditore» dei principi del Movimento. Ma l’ex premier aveva ricordato che la base del M5S aveva ormai scelto di «defenestrare» la figura del garante Grillo, chiudendo un’epoca. Al fondatore, adesso, la possibilità di agire per vie legali rivendicando la titolarità di nome e marchio M5S.