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27 Dicembre 2024‘La storia di Toscana Life Sciences e la sua controllata Tls Sviluppo assomiglia a quella di “Tranquillo”’
Carlo Rossi si è dichiarato “triste ma tranquillo”. La soluzione potrebbe essere una realtà unica col Biotecnopolo Su Tls le nubi non si diradano Un anno fa si è salvata grazie all’usufrutto gratuito dell’immobile concesso da Fondazione Mps
di Stefano Bisi
SIENA Come andò a finire la storia di “T ra n q u i l l o” a Siena lo sanno un po’ tutti e la storia di Toscana Life Sciences e la sua controllata Tls Sviluppo assomiglia a quella di “T ra n q u i l l o”. Ecco il motivo: Toscana Life Sciences (Tls) si è salvata perché un anno fa la Fondazione Monte dei Paschi ha concesso l’usufr utto gratuito per 16 anni dell’immobile Medicine Research Center, un’opera – zione del valore di quasi 9 milioni; Tls Sviluppo (Tlss) è finita in liquidazione per i 13 milioni di rosso nel bilancio e non c’è stato verso di ricapitalizzarla. Nonostante questo quadro preoccupante il presidente della Fondazione Monte dei Paschi Carlo Rossi è “tr iste” ma “t ra n q u i l l o” perché “da l l’esame dei documenti, condotto con due squadre di legali, è emerso che gli accordi con Menarini sono tutti in capo a Tls svilupp o”. Che c’entra Menarini, il colosso farmaceutico con sede a Firenze? A metà ottobre di quest’anno nel giro di pochi giorni Toscana Life Sciences ha fatto registrare le dimissioni dello storico presidente (dal 2014) Fabrizio Landi e la richiesta avanzata da Menarini con atto giudiziario di saldare 23 milioni di euro che si riferiscono alla fornitura del farmaco anticovid a base di anticorpi monoclonali sviluppato da Tls nel 2020 quando ancora non esistevano i vaccini. Quel progetto è naufragato nella fase della sperimentazione. Menarini però vi aveva preso parte, producendo tremila dosi servite per lo studio clinico e 200mila dosi destinate allo Stato. Farmaci mai pagati, a quanto risulta dalla richiesta indirizzata da tempo a Tls e al suo braccio operativo Tls Sviluppo, società partecipata al 30% dall’Agenzia Invitalia e dunque dallo Stato, che in questo modo avrebbe voluto assicurarsi la fornitura del farmaco innovativo. Tls sembra salva. Sembra, appunto. Da due mesi presidente è Francesco Frati, ex rettore dell’università e presidente del basket mensanino e vice resta Carlo Rossi che resta l’anello di congiunzione tra la vecchia e la nuova guida di Toscana Life Sciences. Il “vec – ch i o” è Fabrizio Landi che a metà ottobre ha lasciato la presidenza di Tls e di Tls Sviluppo non perché ha visto la “mala parata” ma, dicono alcuni addetti ai lavori, per aver completato l’opera di lancio dell’istituzio – ne che tanto ha fatto sognare e, secondo Rossi, fa ancora sognare uno sviluppo tutto senese del distretto delle scienze della v i t a. Ma le nubi non si diradano. C’è chi pensa che l’a n c o ra di salvezza possa essere la Fondazione Biotecnopolo. Possibile l’incorp orazione di Toscana Life Sciences? Chissà. I membri fondatori sono quattro ministeri; il presidente è l’ex rettore d e l l’Università Humanitas Marco Montorsi e nel consiglio di amministrazione siedono il Nobel Giorgio Parisi, la docente universitaria senese Annalisa Santucci, l’infettivologo Giuliano Rizzardini; il direttore generale è Gianluca Polifrone e nel comitato scientifico, accanto al direttore Rino Rappuoli, da qualche giorno siede Dario Neri, discendente di Achille Sclav o. Passa da loro, dal Biotecnopolo, la salvezza del sogno senese?