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La titolare del Turismo rinviata a giudizio per la società Visibilia. I legali: è estranea, lo dimostreremo
di Luigi Ferrarella
milano Da un punto di vista puramente statistico, per quanto alla memoria suoni strano sulle prime, un ministro in carica rinviato a giudizio si fatica a ricordarlo, merce rara persino ai tempi di Mani pulite se si esclude il premier Silvio Berlusconi, e in fondo persino Matteo Salvini per il caso Open Arms non era al governo nel momento in cui il gup lo mandò a processo: è dunque un primato quello che la ministra del Turismo e senatrice di FdI, Daniela Santanchè, ieri si sarebbe volentieri risparmiata, rinviata a giudizio dalla giudice milanese Anna Magelli per l’ipotesi di falso nelle comunicazioni societarie 2016-2022 della Visibilia Editore spa che presiedeva (oltre che di Visibilia Editrice srl nel 2021-2022 e di Visibilia srl nel 2016-2022).
Il processo a lei e altri 15 amministratori e sindaci, fra i quali il suo compagno Dimitri Kunz, il precedente compagno Giovanni Canio Mazzaro, la sorella Fiorella e la nipote Silvia, inizierà il 20 marzo, già con il viatico del riverbero delle motivazioni redatte dalla gup nell’accogliere ieri i patteggiamenti chiesti dall’ex consigliere Federico Celoria (2 anni, pena sospesa) e dalle società Visibilia Editore spa (63.600 euro di sanzione e 15.000 euro di confisca come risarcimento) e Visibilia Editrice srl (30.000 euro di sanzione e 10.000 di confisca), con a giudizio invece la Visibilia srl in liquidazione. Unica buona notizia per Santanchè è la prescrizione maturata per uno dei capi di imputazione relativo al 2012-2019. «È una decisione che ci aspettavamo ma che lascia l’amaro in bocca —, commenta il difensore Nicolò Pelanda —, dimostreremo nel processo la sua estraneità alle accuse». Alla consulenza tecnica, fornita ai pm Pedio-Gravina-Luzi dal professore Nicola Pecchiari della Bocconi, la difesa insisterà a valorizzare un’archiviazione nel 2017, chiesta dalla pm Donata Costa e accolta dalla gip Alessandra Del Corvo in un fascicolo per «infedeltà patrimoniale» nato dalla denuncia di Paola Ferrari De Benedetti. All’epoca la Gdf valutò «il piano industriale per il 2016-2018 predisposto in assenza di ipotesi manifestamente irragionevoli», e «i dati previsionali caratterizzati da una prospettiva conservativa»: per la difesa si tratta di alcuni dei medesimi dati che oggi le vengono imputati come falsi. Visibilia Editore, quotata in Borsa, è stata intanto venduta da Santanchè per 2,7 milioni alla svizzera Wip Finance, recente acquirente del Chieti Calcio.
Sarà il primo dei possibili processi di Santanchè, visto che sulla ministra pende una seconda richiesta di processo per l’ipotesi di truffa allo Stato su 126.000 euro di cassa integrazione Covid a zero ore dei dipendenti di Visibilia, congelata dalla gup Tiziana Gueli sino a marzo in attesa che il 29 gennaio la Cassazione risolva la questione di competenza tra Milano e Roma. Santanchè, inoltre, è già indagata per l’ipotesi di concorso nella bancarotta della società del settore bio Ki Group srl in liquidazione giudiziale (come Bioera spa) con 8,6 milioni di passivo. Una «sos», segnalazione di operazione sospetta, ha poi determinato l’anno scorso la Procura ad aprire un fascicolo sull’affare immobiliare realizzato dal compagno della senatrice (Kunz) e dalla moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa (Laura De Cicco), allorché trattarono nel luglio 2023 la villa a Forte dei Marmi venduta un mese prima di morire dal sociologo Francesco Alberoni a prezzo largamente inferiore a quelli di mercato: il che permise al tandem di coniugi di personalità istituzionali di acquistarla e rivenderla, formalmente in 58 minuti, con un guadagno di 1 milione.