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30 Luglio 2025Reindustrializzazione dell’area Beko: il Comune tra legittimità, responsabilità e governance
L’operazione avviata dal Comune di Siena presenta una base giuridica legittima e può costituire uno strumento operativo utile per affrontare la crisi dell’area produttiva di viale Toselli, ex stabilimento Beko. L’ipotesi di costituire una società di capitali insieme a Invitalia – soggetto pubblico con esperienza nel sostegno alla reindustrializzazione – si inserisce in un quadro normativo definito, ma complesso. Il riferimento principale è il D.lgs. 175/2016 (Testo Unico delle Società a Partecipazione Pubblica), che consente la partecipazione degli enti locali a società solo se strettamente necessaria al perseguimento delle proprie finalità istituzionali.
In questa prospettiva, sarà fondamentale che la costituzione della società avvenga nel pieno rispetto dei vincoli normativi: con una motivazione chiara dell’interesse pubblico, un piano industriale sostenibile e verificabile, e un controllo effettivo da parte dell’ente. La trasparenza degli atti, la tracciabilità degli affidamenti, e la coerenza con gli strumenti urbanistici – che prevedono una destinazione esclusivamente industriale – devono essere considerati requisiti imprescindibili.
Il Comune non può limitarsi a svolgere un ruolo notarile o di supporto formale: la partecipazione diretta implica una responsabilità concreta nella governance della società, nella selezione degli investitori, e nella valutazione degli effetti sul piano occupazionale e produttivo. Solo così si potrà evitare che l’operazione si trasformi in una mera valorizzazione immobiliare e garantire che il processo innescato serva davvero alla comunità locale, e non meramente gestionale o immobiliare.
In una fase in cui le città medie e i territori interni sono esposti alla perdita di funzioni industriali e produttive, la scelta di attivare strumenti innovativi per la rigenerazione dei siti dismessi può essere condivisibile, ma deve poggiare su basi solide e verificabili. Non si tratta di affidarsi a formule astratte, ma di governare concretamente un passaggio delicato, dove sono in gioco lavoro, risorse pubbliche e prospettive di sviluppo locale.