
Piancastagnaio. O THIASOS TEATRONATURA “Miti d‘acqua”
10 Agosto 2025La Bella Stagione: un omaggio a Dante Cappelletti e il coraggio della cultura nei luoghi di confine
Con lo spettacolo di ieri sera al Bagno degli Ebrei, cala il sipario sulla prima edizione de La Bella Stagione, il festival di arti sceniche dedicato a Dante Cappelletti. Un bilancio che non può che essere positivo: ogni appuntamento ha trovato il calore di un pubblico numeroso, curioso e partecipe. Ma il successo non è fatto solo di numeri: è fatto di luoghi, atmosfere e incontri. È fatto di frazioni, chiese, giardini, fonti che si trasformano in palcoscenici; di comunità che si stringono attorno a un’idea di teatro come gesto condiviso.
Un ringraziamento sentito va a chi ha reso possibile tutto questo: alla direttrice e curatrice Valeria Pinzi, che ha saputo dare al festival una chiara identità e un programma capace di portare artisti di primo piano in contesti inusuali; al personale amministrativo che lavora senza clamore ma con dedizione instancabile; agli spettatori che hanno voluto esserci, onorando con la loro presenza un’iniziativa di respiro nazionale. Come Amministrazione comunale, esprimiamo una soddisfazione particolare per un progetto in cui abbiamo creduto fin dal primo momento e che abbiamo voluto con determinazione, convinti che oggi, per portare spettacoli di primo livello in zone considerate “periferiche” – e perfino in piccole frazioni – ci voglia coraggio, visione e la certezza che la cultura non debba avere confini.
Per Dante Cappelletti.
Nato nel 1946 a Piancastagnaio, nella frazione di Tre Case, è stato docente, ricercatore, sceneggiatore e critico teatrale. Una delle menti più vive e curiose del teatro italiano, capace di attraversare gli anni ’70 con un’attenzione particolare per l’avanguardia e il teatro popolare. I suoi saggi su Il teatro povero di Monticchiello (1974) e La sperimentazione teatrale in Italia tra norma e devianza (1981) restano riferimenti fondamentali. Per anni giurato del Premio Internazionale Flaiano e dei Premi Ubu, ha vissuto a Roma, mantenendo però uno sguardo aperto e universale, sempre alla ricerca del dialogo tra culture diverse. Dal 2004, la rivista Tuttoteatro.com gli dedica un premio che porta il suo nome, per ricordarne la passione, l’etica e la visione.
A quasi trent’anni dalla sua scomparsa, La Bella Stagione lo ha riportato idealmente a casa: nelle strade e nei luoghi del suo paese, tra la gente e nella natura, come avrebbe amato.
In questa prima edizione abbiamo visto la poesia intensa di Roberto Latini, il teatro di figura surreale di Girovago & Rondella, la parola ironica e visionaria di Lorenzo Maragoni, fino al rito notturno di O Thiasos TeatroNatura alle fonti del Bagno degli Ebrei. Non semplici spettacoli, ma esperienze di immersione: un teatro che si radica nei luoghi e li trasforma, che rende protagonisti territori spesso dimenticati dalle mappe della cultura ufficiale.
Portare tutto questo sulle pendici dell’Amiata non è un gesto ordinario. È una dichiarazione di principio: la cultura non appartiene solo alle grandi città, ma anche – e forse soprattutto – ai luoghi dove il silenzio è ancora capace di ascoltare le parole, dove la comunità accoglie il teatro come un dono.
Se Dante Cappelletti fosse qui, probabilmente sorriderebbe nel vedere che, nella sua terra, il teatro continua a essere quello che lui amava: un incontro tra persone, idee e bellezza. Un atto di libertà.
Pierluigi Piccini
Assessore alla Cultura – Comune di Piancastagnaio