
Vogue
26 Agosto 2025“Terrasanta” a Piancastagnaio: il cuore di Tabula Rasa di Stefano Battaglia
Stefano Battaglia, pianista formatosi giovanissimo sul repertorio barocco, dagli anni ’80 si dedica al jazz collaborando con importanti artisti internazionali. Ha realizzato progetti ispirati a mistici, musicisti e artisti, tra cui Rilke, Pasolini e Rothko, e dal 2004 incide per ECM come leader. Docente di improvvisazione a Siena Jazz dal 1988, dal 2018 insegna anche all’Accademia Chigiana, dove dirige il progetto Tabula Rasa – Chigiana Siena Jazz Ensemble.
Il progetto “Tabula Rasa”, ideato e diretto dal pianista e compositore Stefano Battaglia, torna protagonista con un doppio appuntamento che unisce l’Accademia Musicale Chigiana e Siena Jazz nel segno dell’improvvisazione e della ricerca sonora.
La giornata si apre a Siena, nel Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini, con “New Sounds”, dove pianoforti e tastiere diventano strumenti di un dialogo creativo tra maestro e allievi. Ma è la sera che il percorso trova la sua dimensione più suggestiva: alle 21.15, alle Fonti di Voltaia di Piancastagnaio, prende vita “Terrasanta”, il concerto in cui Battaglia guida un organico strumentale e vocale immerso nel paesaggio naturale.
Qui musica e ambiente si specchiano l’uno nell’altro, trasformando l’improvvisazione in un’esperienza collettiva, contemplativa e sensoriale. Piancastagnaio diventa così scenario privilegiato di un incontro tra suono, natura e poesia, capace di restituire al pubblico la forza evocativa del progetto.
“Terrasanta” rappresenta anche la sintesi del percorso formativo di Tabula Rasa: un laboratorio d’eccellenza che dà spazio ai giovani musicisti dell’Accademia Chigiana, chiamati a esprimersi con autonomia artistica accanto a un grande interprete.
“Terrasanta”:
Il concerto serale di Tabula Rasa, intitolato “Terrasanta”, porta con sé un significato che va oltre il semplice nome evocativo. In questo caso, non si tratta di un richiamo religioso in senso stretto, ma piuttosto di un riferimento simbolico alla relazione tra musica, natura e spiritualità del luogo.
Alle Fonti di Voltaia di Piancastagnaio, la natura diventa parte integrante della performance: il paesaggio è vissuto come una “terra sacra”, cioè uno spazio che si carica di valore poetico e contemplativo. Il titolo sottolinea quindi la volontà di trasformare l’ascolto in un’esperienza collettiva e immersiva, dove il suono non è più solo esecuzione musicale ma dialogo con l’ambiente e con la comunità.
“Terrasanta” diventa così la metafora di un terreno comune e condiviso, dove la ricerca sonora guidata da Stefano Battaglia si intreccia con la forza del paesaggio, elevando l’improvvisazione a rito musicale capace di unire chi suona e chi ascolta.