
Mps-Mediobanca: Siena di fronte a una banca ormai senza identità
14 Settembre 2025
Accordo Italia-USA sul GNL: energia sì, ma quale modello?
15 Settembre 2025L’Italia conferma le previsioni di crescita del PIL (+0,6% nel 2025 e +0,8% nel 2026), ma il dato nasconde fragilità strutturali. La scelta del governo di non introdurre misure fiscali aggiuntive per ridurre il deficit sotto il 3% del PIL risponde più alla pressione dell’UE che a una strategia di sviluppo a lungo termine. Il rischio è che la manovra d’autunno resti “di galleggiamento”, senza interventi su salari, occupazione giovanile, transizione energetica e investimenti in innovazione. Il quadro internazionale resta teso: i dazi USA e l’instabilità dei mercati energetici potrebbero erodere la fiducia dei consumatori e colpire le imprese esportatrici. In un contesto così fragile, la sfida per una politica economica progressista sarebbe orientare le risorse verso equità sociale, sostegno ai redditi medio-bassi e accelerazione della transizione ecologica, invece di limitarsi a soddisfare i vincoli di bilancio di Bruxelles.