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Tendenze chiave ed evidenze
- Transizione energetica ed elettrificazione delle reti
- L’Europa deve affrontare investimenti giganteschi nelle reti elettriche: trasmissione e distribuzione richiederanno circa €477 miliardi per le trasmissioni e €730 miliardi per la distribuzione entro il 2040, spinti dalla crescita delle rinnovabili, della mobilità elettrica e della domanda energetica da parte di industrie e data center. Reuters
- Tuttavia, i colli di bottiglia non mancano: lentezze nei permessi, infrastrutture obsolete, problemi tecnici legati all’“inerzia” delle reti (quando ci sono tanti generatori rinnovabili non convenzionali) possono creare blackout o inefficienze. Reuters
- Investimenti globali nelle rinnovabili
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- Nel primo semestre del 2025 l’investimento globale nelle energie rinnovabili è cresciuto del 10% rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo circa US$ 386 miliardi, nonostante le spinte politiche contrarie in alcuni contesti (es. negli Stati Uniti). The Guardian
- La maggior parte delle risorse è stata indirizzata verso solare, eolico (sia onshore che offshore), e infrastrutture legate a reti e trasmissione, che restano un grande ostacolo tecnico ed economico per la piena realizzazione della transizione. The Guardian+1
- Sfide specifiche per l’Italia
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- Uno studio recente (Edison‑TEHA) avverte che l’Italia potrebbe non raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dall’UE per il 2030, a causa di ritardi nelle tecnologie chiave come accumulo, impianti rinnovabili, e procedure autorizzative. Reuters
- Problemi strutturali: costi elevati per l’energia elettrica (anche in conseguenza della dipendenza da combustibili fossili importati), vincoli di rete (“grid congestion”), disponibilità di terreno, lentezza nei permessi. Reuters+2Reuters+2
- Ambito fiscale ed economico: l’Italia si trova nel delicato equilibrio tra le ambizioni climatiche e le limitazioni dei conti pubblici, con governo e imprese costrette a fare scelte che pesano su investimenti, competitività e costo dell’energia. AInvest+1
Analisi ed editoriali di qualità
- C’è una crescente convergenza tra ambienti finanziari, investitori istituzionali e policy makers sul fatto che la transizione energetica non sia solo una questione ambientale, ma diventi un fattore centrale di competitività economica: chi riesce a innovare nelle reti, nello stoccaggio, nell’idrogeno, nel settore solare e nell’efficienza potrà trarre vantaggio competitivo nei prossimi decenni. (Trend evidenziato nei report BloombergNEF e altri studi recenti) BloombergNEF+1
- Al contempo, i rischi sistemici crescono: instabilità geopolitica, dipendenze estere per tecnologie chiave, fluttuazioni dei prezzi di materie prime e input energetici, e un’urgenza normativa (permessi, autorizzazioni) che può diventare colla di rallentamento.
- L’Italia, pur con un forte potenziale, rischia di restare indietro se non accelera su due fronti: semplificazione normativa e investimenti stabili e certi. In mancanza di questi, il costo sociale / economico di rincari energetici e mancati obiettivi climatici sarà alto.
Trend di medio‑lungo periodo
- Crescita degli investimenti verdi globali: si conferma un trend di crescita degli investimenti in energie rinnovabili, infrastrutture pulite, reti intelligenti, etc. Nonostante alcuni rallentamenti locali o contraccolpi politici, la direzione è consolidata.
- Decarbonizzazione vs dipendenza da fossili: molti paesi sono in bilico — promesse politiche e normative verso “net‑zero” si scontrano con compromessi di breve termine: importazione di gas, difficoltà nell’abbandono rapido del carbone, necessità di backup per garantire stabilità della rete.
- Innovazione tecnologica e infrastrutturale come variabili critiche: accumulo, idrogeno, captazione di carbonio, digitalizzazione delle reti, automazione, efficienza energetica negli edifici e nei trasporti restano ambiti strategici che possono cambiare radicalmente il mix energetico se integrati in modo coerente e rapido.
- Geopolitica dell’energia: sicurezza degli approvvigionamenti, sovranità tecnologica, relazioni internazionali legate all’export/import di tecnologie energetiche (es. componenti fotovoltaiche, turbine, batterie), materie prime critiche (litio, terre rare…), tutto questo diventerà sempre più centrale nelle politiche economiche.