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Quando il conflitto d’interessi diventa modello di business
L’articolo su Caltagirone è l’epitome perfetta di tutto ciò che non funziona nel capitalismo italiano: un sistema dove il potere economico si intreccia con quello politico fino a diventare indistinguibile, dove i conflitti d’interesse non sono anomalie da correggere ma strumenti strategici da sfruttare, dove il denaro dei lavoratori italiani – le loro pensioni – diventa merce di scambio per giochi di potere che non li riguardano.
Il conflitto d’interessi strutturale: Caltagirone possiede simultaneamente quote rilevanti in Monte dei Paschi (circa 10%), Mediobanca (circa 10%) e Generali (6,8%). Questo intreccio – definito dalle stesse fonti di Mediobanca come “evidente conflitto di interessi” – gli permette di giocare su più tavoli contemporaneamente, votando contro le operazioni strategiche di società di cui è azionista quando queste non servono ai suoi interessi in altre società dove è ugualmente azionista. Il PostFinancialounge
Non stiamo parlando di una presunta violazione teorica: nell’agosto 2025, Caltagirone ha votato contro l’acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca – di cui è azionista al 10% – perché questa operazione avrebbe ostacolato la scalata di MPS su Mediobanca, scalata che lui stesso stava orchestrando come azionista di MPS Il PostScenari Economici. È come giocare a poker avendo carte di entrambe le mani sul tavolo.
La leva previdenziale: quando le pensioni degli avvocati diventano strumenti di potere
Ma l’aspetto più rilevante sta altrove. Fabrica SGR, controllata dalla holding di Caltagirone, gestisce oltre 6 miliardi di euro in fondi immobiliari per conto di casse previdenziali: ingegneri, architetti, psicologi e avvocati hanno affidato a Caltagirone la gestione degli immobili che garantiscono le loro pensioni.
Nell’assemblea cruciale di Mediobanca del 21 agosto 2025, la Cassa Forense – che affida a Caltagirone la gestione di tre fondi immobiliari per un valore complessivo di 1,3 miliardi – si è astenuta dal voto sull’acquisizione di Banca Generali L’assemblea boccia l’offerta Mediobanca per Banca Generali. Salta il piano Nagel, titolo in calo. Un’astensione che, combinata con il voto contrario di Caltagirone stesso, ha fatto fallire l’operazione e spalancato le porte alla scalata di MPS.
Coincidenza? La Cassa Forense gestisce le pensioni di decine di migliaia di avvocati italiani. Questi professionisti sanno che il loro ente previdenziale si è astenuto in un voto chiave favorendo chi gestisce i loro immobili? Hanno dato mandato alla Cassa di usare i loro soldi come pedine in una partita di potere finanziario? No, ma evidentemente non importa.
L’asta sotto inchiesta: quando lo Stato diventa parte in causa
La Procura di Milano sta indagando sulla cessione del 15% di Monte dei Paschi effettuata dal Ministero dell’Economia nel novembre 2024. L’operazione, gestita da Banca Akros (che fa capo a Banco BPM, uno degli acquirenti), ha visto partecipare solo quattro soggetti invitati – Banco BPM, Anima, Caltagirone e Delfin – che hanno tutti offerto lo stesso prezzo con un premio identico del 5%, nell’arco di appena nove minuti La Procura indaga sulla vendita di azioni Monte Paschi: il giallo si infittisce +2.
Quattro anomalie rendono quest’asta sospetta: il MEF ha affidato l’operazione solo a Banca Akros invece che ai grandi istituti internazionali usati precedentemente; furono invitati solo quattro soggetti invece di un centinaio di investitori istituzionali; tutti e quattro offrirono lo stesso identico prezzo in nove minuti; Akros appartiene a Banco BPM, uno degli acquirenti Milano, inchiesta (con indagati) sulla privatizzazione del 15% di Mps – Iusletter.
Come ha notato Domani, “la terza e ultima asta è stata organizzata dal Tesoro con modalità differenti rispetto alle due precedenti”, quando l’incarico era stato affidato a Bank of America, Jefferies e UBS Un’asta che vale un Tesoro: l’affaire Monte dei Paschi fa volare Banca Akros. Perché questa volta il governo ha scelto un intermediario piccolo, italiano, e legato a uno dei compratori? La risposta più innocente possibile è: incompetenza colossale. Quella più realistica la sta cercando la Procura di Milano.
Il paradosso editoriale: criticare chi ti finanzia
C’è poi il paradosso dell’editoria. La Caltagirone Editore controlla Il Messaggero, Il Mattino e Il Gazzettino – giornali da sempre molto critici con la gestione di Mediobanca e Generali, le stesse società che garantiscono ricchissimi dividendi ai conti economici del gruppo.
Nel primo semestre 2025, le attività editoriali hanno perso 6,8 milioni, mentre le partecipazioni in Mediobanca e Generali – che valgono 375 milioni e rappresentano il 90% delle attività – hanno fruttato 14,6 milioni di dividendi. In pratica, Caltagirone usa i soldi guadagnati da Mediobanca e Generali per pagare giornalisti che criticano Mediobanca e Generali, spianando la strada alle sue scalate. Un conflitto d’interessi editoriale di libro di testo che nessuno sembra trovare problematico.
Il governo come co-protagonista
L’operazione di MPS su Mediobanca è stata descritta da Le Monde come “una vittoria politica e finanziaria, sostenuta dal governo Meloni” Il Monte dei Paschi di Siena si prende Mediobanca – Marc Angrand – Internazionale. Non è un mistero: il Tesoro è ancora azionista di MPS con l’11,7% del capitale, e l’articolo stesso riconosce che Caltagirone può ora “aggiungere la protezione della politica, di un governo che punta a riscrivere le regole del gioco della finanza nostrana”.
Questo è capitalismo di Stato mascherato da patriottismo economico. La retorica del “Risorgimento” delle Generali, della “battaglia per l’indipendenza” e della “multinazionale a sovranità italiana” serve a nobilitare un’operazione che mira semplicemente a sostituire un’élite con un’altra – quella milanese e internazionale con quella romana e governativa.
Come ha denunciato Mediobanca, “la presenza degli stessi azionisti in MPS, Mediobanca e Generali – Caltagirone e gli eredi Del Vecchio, che esprimono anche consiglieri in tutte e tre le società – configura una potenziale disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria” Mediobanca boccia l’offerta del Monte dei Paschi benedetta dal governo: “Ostile, distrugge valore e senza senso industriale” – Il Fatto Quotidiano.
Il “re del cash” e la farsa della meritocrazia
L’articolo celebra Caltagirone come un self-made man che ha costruito un impero immobiliare. Ma quanto di questo successo è merito imprenditoriale e quanto è frutto di relazioni, accesso privilegiato al potere e capacità di navigare abilmente le zone grigie del sistema?
Il vero colpo di genio di Caltagirone non è l’immobiliare – è “l’intreccio con le casse previdenziali dei professionisti italiani: ingegneri, architetti, psicologi e avvocati affidano a lui la gestione degli immobili che garantiscono le loro pensioni. Questa rete di fiducia e interdipendenza ha avuto effetti tangibili anche nelle assemblee di Mediobanca” Caltagirone, il sovrano silenzioso della finanza italiana – Cityrumors.
Traduzione: Caltagirone ha costruito un sistema dove gestisce i soldi delle pensioni di categorie professionali che poi, guarda caso, quando è il momento di votare in assemblee cruciali, si astengono o votano in modo allineato ai suoi interessi. Non è una lobby – è più sofisticato di così. È un sistema di dipendenze reciproche dove il potere economico genera potere finanziario che a sua volta rafforza il potere economico.
La lezione amara
Questa vicenda è la dimostrazione lampante che il problema del capitalismo italiano non sono i “barbari alle porte” – i fondi internazionali, gli investitori esteri, la finanza globale. Il problema è un sistema dove:
- I conflitti d’interesse non sono vietati ma normalizzati
- Il denaro previdenziale diventa strumento di potere privato
- Lo Stato non è arbitro imparziale ma giocatore di parte
- L’informazione è strumentale agli interessi proprietari
- La retorica patriottica maschera interessi di clan
Caltagirone, a 82 anni, “non rinuncia a ispezionare di persona i palazzi del gruppo”. Un vecchio signore che gira per Roma a controllare i suoi immobili, mentre orchestra scalate miliardarie usando le pensioni degli avvocati come pedine, con la benedizione del governo e l’indagine della Procura che avanza.
Non è capitalismo: è feudalesimo con il Bloomberg Terminal.
L’unica domanda che resta è: quando gli avvocati italiani scopriranno che i loro soldi per la pensione sono stati usati per far fallire un’operazione finanziaria che favorisce chi gestisce quegli stessi soldi, cosa faranno? Probabilmente nulla. E questo, più di ogni altra cosa, è il vero problema dell’Italia.
FONTI
Le informazioni contenute in questo articolo sono tratte da:
- Vittorio Malagutti, “Caltagirone senza limiti tra politica e affari: ora è il più potente d’Italia”, Domani, 28 settembre 2025
- “È saltato il piano di Mediobanca per comprare Banca Generali”, Il Post, 21 agosto 2025
- “Mediobanca, fonti parlano di conflitto di interesse per Caltagirone”, Financial Lounge, 4 giugno 2025
- “***Mediobanca: fonti, richiesta Caltagirone conferma conflitto interessi”, Il Sole 24 Ore Radiocor, 3 giugno 2025
- Marc Angrand, “Il Monte dei Paschi di Siena si prende Mediobanca”, Internazionale, 18 settembre 2025
- “I dubbi di Caltagirone e Milleri sull’assemblea Mediobanca”, Milano Finanza, 6 aprile 2025
- “Come Caltagirone e Delfin sguazzano tra Mps, Mediobanca e Generali”, StartMag, 2 maggio 2025
- “Tutte le nuove sportellate Generali tra Caltagirone, Donnet e Nagel”, StartMag, 5 giugno 2025
- “PS Generali, che succede ora: Mediobanca dichiara decaduta l’offerta”, Trend Online, 21 agosto 2025
- “L’assemblea boccia l’offerta Mediobanca per Banca Generali”, Scenari Economici, 21 agosto 2025
- “Mediobanca boccia l’offerta del Monte dei Paschi benedetta dal governo”, Il Fatto Quotidiano, 28 gennaio 2025
- “Caltagirone, il sovrano silenzioso della finanza italiana”, Cityrumors, 28 settembre 2025
- “MPS e quella vendita di azioni dal MEF, la procura di Milano accende il faro”, Money.it, 13 giugno 2025
- Vittorio Malagutti, “Un’asta che vale un Tesoro: l’affaire Monte dei Paschi fa volare Banca Akros”, Domani, 18 giugno 2025
- “Manovre su Mps: ora il governo teme l’inchiesta dei pm”, Domani, 13 giugno 2025
- “La Procura indaga sulla vendita di azioni Monte Paschi”, Quifinanza, 13 giugno 2025
- “Terremoto in vista sulla vicenda Mps Mediobanca”, Lettera43, 28 agosto 2025
- “Collocamento Mps, in procura a Milano i primi indagati”, Il Nord Est, 14 giugno 2025
- “Milano, inchiesta (con indagati) sulla privatizzazione del 15% di Mps”, Iusletter, 13 giugno 2025
- “MPS, la Procura accelera le verifiche sulla cessione del 15%”, MarketScreener Italia, 18 giugno 2025