
Notizie nazionali e internazionali. 1 ottobre 2025
1 Ottobre 2025
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1 Ottobre 2025A Siena si stanno consumando due vicende diverse ma accomunate dalla stessa logica: la mancanza di un disegno urbanistico e universitario complessivo.
Da un lato, il Palazzetto dello Sport di viale Sclavo: un’eredità problematica per il Comune, che riceve in dono una struttura bisognosa di profondi adeguamenti antisismici, acustici e funzionali. Intorno ad esso si va verso la frammentazione di interventi – studentati, parcheggi, nuove volumetrie – che cancellano la possibilità di un progetto unitario e sostenibile.
Dall’altro, la valle di Follonica, dove insiste l’Università e considerata una valle verde, che è un polmone per la città. Qui è prevista la realizzazione di un’aula da 240 posti e di un parcheggio terrazzato, interventi che ricadono in un ambito sottoposto a vincolo paesaggistico dal 1956 (D.M. 14 maggio 1956, “zona circostante l’abitato di Siena”). Ogni opera in quest’area richiede quindi autorizzazione paesaggistica: uno strumento pensato per assicurare coerenza con il paesaggio urbano e naturale. Nella realtà, però, il vincolo si traduce in una serie di autorizzazioni puntuali, rilasciate caso per caso sull’intero territorio comunale. Ogni trimestre se ne contano decine, ma l’assenza di una regia complessiva lascia irrisolto il destino delle Valli verdi intra moenia.
In parallelo, l’operazione di San Francesco con la nuova aula da 240 posti e gli spazi per la didattica viene presentata come “strategica”, ma rischia di restare un intervento simbolico, incapace di invertire il calo di attrattività dell’Ateneo.
Il quadro complessivo è quello di una città divisa tra interventi che cementificano senza visione e inaugurazioni che si limitano a celebrare simboli. Ciò che manca, in entrambi i casi, è una strategia di lungo periodo per Siena come città universitaria.