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8 Ottobre 2025Israele-Vaticano, alta tensione sul piano Trump per Gaza: Leone XIV rilancia il dialogo tra le fedi
Città del Vaticano, 8 ottobre 2025 – A due anni dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, il conflitto israelo-palestinese torna a dividere anche sul piano diplomatico. Il cardinale Pietro Parolin ha definito la situazione a Gaza “grave e tragica”, parlando di “carneficina” e denunciando l’uso del termine “danni collaterali” come “inaccettabile”.
L’ambasciata israeliana presso la Santa Sede ha reagito duramente, accusando il Vaticano di “equivalenza morale” tra Israele e Hamas. In Curia si sottolinea invece che il diritto alla difesa non può giustificare la morte di civili innocenti. L’arcivescovo Vincenzo Paglia ha ricordato che “ogni persona ha una dignità assoluta” e che “punizioni collettive e rimozioni forzate di un popolo sono inaccettabili”.
La tensione arriva mentre, in Egitto, si discute il nuovo piano Trump per Gaza, che introduce il “dialogo interreligioso” tra ebrei, cristiani e musulmani come strumento di pace. Una proposta che divide: per alcuni è un segno di speranza, per altri un modo per mascherare equilibri politici fragili.
Lo storico Carlo Felice Casula interpreta la reazione israeliana come “fastidio per lo sguardo libero del Vaticano sulla realtà”. Ricorda che la Santa Sede, dal Concilio Vaticano II, combatte ogni forma di antisemitismo e ribadisce che “non esistono vittime di serie A o B”.
Il Papa, nel suo primo viaggio apostolico in Medio Oriente, vuole rilanciare il ruolo della Chiesa come ponte tra le religioni. “Il Vaticano è un terreno neutro dove i nemici possono guardarsi negli occhi”, scrive Gian Franco Svidercoschi, auspicando che Leone XIV si rechi “nello stesso giorno in sinagoga e in moschea”.
Dietro lo scontro con Israele si gioca una partita più ampia: quella del ruolo del Vaticano come voce morale in un mondo diviso. Leone XIV ribadisce che la Santa Sede resta neutrale ma impegnata: “Occorre dire basta alle uccisioni inutili e cercare un’altra via”.