«Non sarà la nascita di un correntone a sostegno della segretaria», giurano gli organizzatori, ma forse la sottolineatura serve proprio a non far preoccupare troppo proprio lei, Elly Schlein. Che è il tipo da «Timeo Danaos et dona ferentes». In ogni caso, dopo tanto movimentismo dem da parte riformista – oggi a Milano la riunione dell’ala che lascia Energia popolare di Stefano Bonaccini e si mette in proprio, anche in vista del congresso – stavolta qualcosa si muove anche nella maggioranza. Areadem di Dario Franceschini, la sinistra di Andrea Orlando e Peppe Provenzano e quella degli ex Art.1 di Roberto Speranza, ovvero le tre correnti che hanno sostenuto Schlein al congresso, si danno appuntamento a Montepulciano nell’ultimo weekend di novembre per una “tre giorni” di seminari e riflessioni. La splendida cittadina del senese è senz’altro troppo radical per evitare le ironie della destra. Di certo sono assicurate battute sul buon vino, che quelle colline producono con generosità.
Più cultura di governo
La data, dal 28 al 30 novembre, è di quelle che dichiarano un’urgenza o, meglio, la consapevolezza di un ritardo: è la prima utile per una discussione finalmente «libera» dalla campagna elettorale, il primo weekend dopo la chiusura delle urne di Campania, Veneto e Puglia. La cabina di regia dell’appuntamento è in mano a un pacchetto di mischia di quarantenni che in realtà già da tempo lavorano insieme: Provenzano, Michela Di Biase, Chiara Braga, Speranza, Marco Sarracino e Nico Stumpo (questi ultimi due hanno in mano la macchina organizzativa). Non una corrente, dunque, ma certo «un coordinamento», viene spiegato, «con l’idea è di rafforzare la segretaria» ma anche «di rafforzare la cultura di governo del Pd». Perché i quarantenni sono giovani più o meno come la segretaria, ma a differenza sua e del gruppo stretto di dirigenti che lavorano con lei, militano nel Pd da tempo, alcuni da sempre.
Il format degli incontri sarà tematico: politica estera, Italia, Pd. Dibattiti aperti, porte aperte anche alle orecchie dei giornalisti. Nel Pd sono invitati tutti, da Schlein in giù. Con particolare attenzione agli esponenti delle aree che non hanno sostenuto Schlein a congresso ma dopo le si sono politicamente avvicinati: come quella di Matteo Orfini, già Giovani turchi, Marco Meloni e Anna Ascani. Ci sarà anche Gianni Cuperlo.
I nuovi quarantenni
I panel saranno introdotti da relazioni «autorevoli» – finora sono confermati lo scrittore Gianrico Carofiglio e la storica Michela Ponziani – e poi discussione libera, con tempi non troppo contingentati per approfondire i temi, «e perché c’è bisogno di tempo per fornire analisi, aprirci all’ascolto, ma anche essere ascoltati».
Una notazione, quest’ultima, non qualsiasi. Si tratta di dirigenti che hanno sempre sostenuto la segretaria, in questi anni, ma hanno anche chiesto una maggiore discussione nel Pd, e più allargata. Schlein ha sempre guardato con diffidenza la nascita di una corrente di maggioranza, anche a suo sostegno. Per il timore di finirne condizionata; o di apparire all’esterno come gli altri segretari, che dichiarando di combattere le correnti, hanno sempre finito per costruire la propria.
Stavolta però sembra si sia convinta che l’operazione non è ostile. E che rinforzare la discussione nel partito, cioè non consegnarla solo alle minoranze riformiste, non è necessariamente la strada delle divisioni interne. Che lei teme come la peste perché, come spiega sempre, «non interessano il nostro popolo e allontanano i nostri elettori».







