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15 Novembre 2025Siena, la lunga attesa del rimpasto: difficoltà nella maggioranza e un banco di prova per il 2028
La sostituzione di Enrico Tucci non è una pratica burocratica, né un semplice giro di deleghe. È il primo vero tornante politico della maggioranza che governa Siena e, allo stesso tempo, il passaggio che misura la solidità del progetto che ha portato Nicoletta Fabio alla guida della città. La scelta del nuovo assessore procede con una lentezza che non è prudenza, ma segnale di tensioni interne: gli incontri ripetuti tra sindaco, vicesindaco e vertici di Fratelli d’Italia mostrano un equilibrio più fragile del previsto.
La linea ufficiale è nota: puntare su una figura civica per ampliare il perimetro della maggioranza; distribuire diversamente alcune deleghe troppo pesanti; verificare con attenzione disponibilità e compatibilità. Una strategia che ha una sua logica, ma che si scontra con la realtà politica di questi giorni. La maggioranza deve ridefinire i propri rapporti interni e capire quale direzione prendere dopo la metà del mandato, con lo sguardo già rivolto al 2028.
A complicare ulteriormente il quadro c’è un aspetto spesso trascurato: entrare adesso in Giunta non è affatto semplice. Significa assumersi la responsabilità di gestire settori delicati in una fase nella quale la città guarda già alla prossima tornata elettorale. Chi accetterà l’incarico dovrà affrontare dossier complessi senza il tempo necessario per costruirsi un percorso politico autonomo. E dovrà farlo dentro una coalizione che sta cercando una nuova sintesi, proprio mentre attraversa il momento più delicato del mandato. Non sorprende, quindi, che chi viene sondato ci pensi due volte prima di accettare.
Le difficoltà non riguardano tanto il nome, quanto l’impostazione politica complessiva. Questo passaggio chiarirà se Nicoletta Fabio sarà ancora la figura di riferimento del centrodestra alle prossime elezioni. Il partito deve decidere se continuare sulla strada di una leadership civica e moderata, oppure se preparare un cambio di passo più direttamente guidato da Fratelli d’Italia. Il rimpasto è diventato così il terreno su cui si misura la capacità del sindaco di tenere insieme le diverse anime della maggioranza e di indicare una rotta credibile per gli anni che restano.
Il risultato finale non conterà solo per la funzionalità amministrativa della Giunta, ma per il messaggio politico che verrà inviato alla città. Una soluzione coerente e robusta rafforzerebbe il sindaco; un compromesso fragile, nato per evitare scontenti, aprirebbe di fatto la partita della leadership per il 2028. È per questo che questa attesa pesa più del calendario: in essa si riflette lo stato reale della maggioranza e la sua capacità di costruire un futuro riconoscibile.
Siena osserva con discrezione, ma con attenzione. Perché ciò che si decide adesso non riguarda soltanto il dopo-Tucci, ma anticipa il clima e gli assetti con cui la città arriverà alla prossima sfida elettorale.
Pierluigi Piccini





