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18 Novembre 2025Un’immagine che racconta Siena: continuità, potere e la nuova governance dell’Opera Metropolitana
C’è una fotografia che, più di altre, sintetizza un momento significativo per la città. Intorno a un tavolo, in una sala storica, siedono le persone chiamate a guidare l’Opera Metropolitana di Siena, l’istituzione che sovrintende al Duomo e al suo patrimonio museale. L’immagine restituisce un clima di lavoro composto, inserito in un contesto che comunica continuità e stabilità, caratteristiche tradizionalmente apprezzate nelle istituzioni senesi, soprattutto quando si tratta della gestione di beni culturali di valore unico.
La fotografia non suggerisce cambi di passo radicali né rotture di stile: descrive un gruppo che si muove in una cornice istituzionale consolidata. È una rappresentazione coerente con il modo in cui Siena, nel tempo, ha interpretato il proprio ruolo di custode della tradizione e del patrimonio monumentale.
Al centro del nuovo assetto figura Carlo Rossi, che negli ultimi vent’anni ha ricoperto numerosi incarichi pubblici e fondazionali in città. Il suo percorso professionale mostra una significativa continuità nei ruoli istituzionali ricoperti: vicesindaco e assessore ai lavori pubblici nella giunta Cenni (2001–2006), membro del CdA dell’Università per Stranieri (2002–2007), presidente dell’ASP Città di Siena e dell’associazione regionale delle ASP toscane fino al 2017–2018. Dal 2018 ha assunto responsabilità rilevanti nelle fondazioni: presidente della Fondazione MPS, presidente della Fondazione Accademia Chigiana, vicepresidente della Fondazione Toscana Life Sciences, componente dell’ONC, coordinatore regionale delle fondazioni bancarie toscane e consigliere ACRI. Dal 17 novembre 2025 è il nuovo Rettore dell’Opera Metropolitana.
Accanto a lui siedono gli altri membri del CdA: Agostino Anselmi Zondadari, imprenditore; Marco Magrini, ragioniere; mons. Roberto Malpelo, figura di riferimento dell’Arcidiocesi ed esperto di diritto canonico; Patrizia Manganelli e Alfredo Monaci, imprenditore e presidente dell’associazione “Siena Ideale”. Si tratta di un insieme di profili con esperienze differenti e radicamento nel territorio, che riflettono un modello amministrativo orientato alla conoscenza delle istituzioni locali e alla gestione continuativa delle loro funzioni.
In un contesto come quello senese, dove il valore della tradizione si intreccia con quello della tutela, questa fotografia offre un’immagine di rinnovamento nel solco della competenza e dell’esperienza. La sfida, ora, riguarda le scelte future: la valorizzazione del museo, l’accessibilità del complesso monumentale, il rapporto con il pubblico e con la città.
La fotografia non anticipa le risposte, ma definisce il punto di partenza: una governance che unisce profili con lunga esperienza amministrativa e figure con competenze specifiche, chiamate a operare su uno dei patrimoni più preziosi d’Italia.





