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25 Novembre 2025
“25 novembre”
25 Novembre 2025Ranuccio Bianchi Bandinelli, cent’anni dopo: la Valdichiana Senese celebra un maestro dell’archeologia
Un titolo apparentemente minore – “Del primo amor non ci si scorda mai” – per un progetto di grande respiro culturale. L’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese ha scelto di dedicare tre intense giornate alla memoria di Ranuccio Bianchi Bandinelli, uno dei maggiori archeologi e storici dell’arte del Novecento italiano, nel centenario della pubblicazione di Clusium (1925), l’opera che rivoluzionò la metodologia della ricerca archeologica.
La scelta non è casuale. Queste terre conservano il ricordo delle prime esplorazioni del giovane Bianchi Bandinelli, condotte tra il 1922 e il 1923, quando l’archeologo aveva poco più di vent’anni e muoveva i primi passi nella disciplina che lo avrebbe reso celebre. Il territorio chiusino fu per lui “il primo amore” – come egli stesso ricordava – e da quell’incontro nacque un metodo innovativo che integrava studio della cultura materiale, topografia, fonti archivistiche e memoria locale.
Ciò che colpisce dell’iniziativa, realizzata nell’ambito di Valdichiana2025 Capitale Toscana della Cultura, è la capacità degli amministratori locali di riconoscere il valore della propria eredità culturale senza retorica celebrativa. L’Unione dei Comuni ha costruito una rete solida di collaborazioni: il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, la Direzione Regionale Musei Nazionali Toscana, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, il Gruppo Archeologico Città di Chiusi, con i patrocini dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici e delle università senesi.
È una dimostrazione concreta di come la cultura possa nascere dal basso, dalla consapevolezza che il patrimonio archeologico non sia un ornamento turistico ma il cuore pulsante dell’identità di un territorio. I comuni della Valdichiana Senese hanno dimostrato sensibilità nell’affidare il coordinamento scientifico a Mattia Bischeri dell’Università per Stranieri di Siena, garantendo rigore accademico a un’operazione che coinvolge comunità diverse.
Il programma si apre venerdì 28 novembre al Teatro Mascagni di Chiusi con ventiquattro interventi scientifici dedicati alla topografia antica, alle necropoli e alle produzioni artigianali chiusine. La presenza delle istituzioni regionali e nazionali testimonia il riconoscimento dell’importanza dell’evento. La sera stessa, il Museo Nazionale Etrusco inaugura la mostra “Un giovane di belle speranze… Ranuccio Bianchi Bandinelli 1922-1929: i primi passi di un archeologo”, che esporrà materiali inediti tra cui frammenti ceramici raccolti personalmente dallo studioso e la prima stesura manoscritta della sua tesi di laurea.
Sabato 29 novembre il convegno prosegue a Sarteano, al Teatro degli Arrischianti, approfondendo gli scavi recenti nell’area. Domenica 30 novembre, momento cruciale per la dimensione pubblica del progetto, si terranno visite guidate gratuite in tre siti simbolo: la Grotta Lattaia e l’Archeodromo di Belverde a Cetona, il Bagno Grande di San Casciano dei Bagni e il Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme.
Questa iniziativa dimostra che è possibile fare cultura di qualità anche con risorse limitate, quando esiste una visione chiara e la volontà di costruire alleanze tra istituzioni, università e comunità locali. L’operazione non si limita alla celebrazione accademica: il coinvolgimento diretto dei cittadini attraverso le visite guidate gratuite trasforma il centenario in un’occasione di riappropriazione collettiva del patrimonio archeologico.
La Valdichiana Senese ha scelto di onorare Bianchi Bandinelli seguendo il suo stesso metodo: radicando la ricerca nel territorio, valorizzando la memoria locale, costruendo ponti tra sapere specialistico e partecipazione diffusa. È una lezione di amministrazione culturale che merita attenzione, specialmente in tempi in cui troppo spesso gli eventi culturali si riducono a operazioni di immagine prive di sostanza progettuale.





