
Siena capitale dell’agricoltura? La retorica non sostituisce l’economia
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Pierluigi Piccini
A Siena tutto è “capitale” di qualcosa. Nel giro di poche ore può diventare capitale dell’anglo-arabo, capitale dei giovani imprenditori, capitale dell’agricoltura europea. Una girandola di titoli che gira sempre più veloce, come se bastasse pronunciare un superlativo per trasformare la realtà. Il linguaggio, dopotutto, non costa nulla: per questo abbonda proprio dove la sostanza manca. È la retorica che si gonfia quando l’identità si assottiglia.
Siena sta attraversando una crisi profonda, e si vede. Più la città fatica a riconoscersi, più moltiplica gli annunci, gli slogan, le proclamazioni. Si lancia in un’iperbole costante che finisce per diventare caricaturale. La città che fu laboratorio culturale, motore universitario, polo di innovazione e dialogo, oggi si rifugia in un gioco di specchi: capitale di tutto, per non ammettere di non essere più capitale di nulla.
Il superlativo, però, non salva. Anzi, rischia di ridicolizzare. Perché un territorio che ogni giorno rivendica primati diversi tradisce una sola cosa: l’incapacità di scegliere una direzione, di costruire una visione, di assumersi la responsabilità del cambiamento. L’effetto finale è un rumore di fondo che svuota ogni parola. Un giorno la capitale dei cavalli, il giorno dopo dell’agricoltura, il giorno dopo ancora dei talenti. E alla fine non si crede più a nessuno dei tre.
Siena non ha bisogno di questa orgia di autodefinizioni. Ha bisogno di tornare a parlare la lingua della misura, della verità, della concretezza. Ha bisogno di discutere le sue fragilità senza mascherarle, e di progettare il futuro senza gonfiarlo. Ha bisogno di tornare città, non slogan.
Perché il superlativo può far star bene per un momento, ma non sposta nulla nella vita reale: non crea lavoro, non rafforza l’università, non attrae imprese, non migliora servizi, non ridà ruolo nazionale. Serve coraggio per dirlo, ma è l’unico punto da cui ricominciare.
Siena smetta di essere capitale di tutto. Torni a essere capitale di sé stessa.





