
Dall’analisi al metodo: leggere i territori per governarne le trasformazioni
31 Dicembre 2025
Emma Nolde – Lontano lontano
31 Dicembre 2025Piancastagnaio guarda al futuro «Lavoro e cultura, un modello capace di durare nel tempo»
L’assessore Pierluigi Piccini sottolinea il ruolo strategico sul territorio amiatino «Qui ci sono attività produttive reali sulle quali si reggono una struttura sociale complessa»
PIANCASTAGNAIO «C’è una questione che attraversa oggi l’Amiata e che riguarda il modo in cui i territori interni riescono a stare dentro le trasformazioni economiche e sociali senza ridursi a margine o a semplice cornice paesaggistica». L’assessore Pierluigi Piccini guarda lontano: «Il dato demografico, spesso citato in chiave di declino, racconta una realtà complessa: una comunità piccola ma attraversata da flussi di lavoro, da una presenza di stranieri e da una struttura sociale che continua a reggersi su attività produttive reali.Qui il lavoro è un elemento ancora vivo, capace di generare integrazione e stabilità. Il sistema produttivo locale resta il vero asse attorno a cui ruota questa dinamica. Le aree industriali della Casa del Corto e della Rota non sono semplici zone funzionali, ma luoghi in cui si concentrano competenze, occupazione e relazioni economiche che superano i confini comunali. Piancastagnaio, da questo punto di vista, svolge una funzione che incide sull’equilibrio economico del versante meridionale dell’Amiata, contribuendo alla tenuta di un tessuto produttivo più ampio». E aggiunge: «Parlare di Val di Paglia significa riconoscere un’area economica reale, fatta di filiere, infrastrutture e scambi, che non coincide con un singolo territorio comunale. Piancastagnaio esercita un ruolo di connessione, legato alla presenza di attività produttive, servizi e competenze che dialogano con quel sistema più ampio. Su questa base si innestano oggi nuove traiettorie legate alla transizione ecologica e all’innovazione. La geotermia non è solo una fonte energetica, ma un campo di sperimentazione continua, orientata al miglioramento delle prestazioni ambientali, alla riduzione degli impatti e allo sviluppo di soluzioni tecnologiche sempre più avanzate, comprese quelle legate alla cattura e al riutilizzo dell’anidride carbonica. Attorno a questo processo si collocano anche iniziative sui nuovi materiali e sulla chimica verde, come i progetti sulle bioplastiche, che mettono in relazione agricoltura, ricerca e industria, aprendo prospettive produttive sostenibili e non convenzionali». E la cultura: «Qui non ha carattere ornamentale. Le esperienze recenti mostrano come la cultura possa diventare uno spazio di confronto e di apertura. In questo senso, cultura e lavoro non sono ambiti separati, ma parti di uno stesso processo di trasformazione. Il prossimo avvio dei lavori di recupero del Palazzo Bourbon del Monte è un tassello di una strategia che lega memoria, nuove attività e futuro. È da qui, da interventi concreti e da una visione coerente, che può prendere forma un’idea di sviluppo capace di durare nel tempo».





