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Immagina la scena: Alice, con il suo solito sguardo incantato e un po’ spaesato, si ritrova a Siena invece che nel Paese delle Meraviglie. Cammina tra i vicoli e, sorpresa!, non incontra né il Bianconiglio né il Cappellaio Matto, ma un personaggio nuovo: il Rettore con l’orologio in mano, che esclama: “OH! Me ne sono accorto! Ci servono più treni!”.
Alice sgrana gli occhi: “Più treni? Ma non era già tutto scritto nei libri delle meraviglie universitarie?”.
Il Rettore, imperturbabile, le risponde: “Cara mia, qui a Siena si arriva in carrozza, come ai tempi della Regina di Cuori. Solo che invece delle carte da gioco ci sono i pullman sostitutivi”.
E così parte il racconto surreale. Mentre a Firenze e Pisa i treni sfrecciano come gatti del Cheshire sulle rotaie scintillanti, Siena rimane il regno del cambio a Chiusi: un rituale che neanche il tè delle cinque del Cappellaio Matto riesce a rendere piacevole. “Salire, scendere, aspettare, risalire… un po’ come giocare a croquet con fenicotteri e ricci, ma senza ridere”, sospira Alice.
Il Rettore, però, non si arrende: “Basterebbe un treno ibrido diretto per Roma, due la mattina e due la sera. Non è una favola, è realtà possibile! Ma serve la bacchetta magica della volontà politica”.
Alice batte le mani: “Che meraviglia! Un treno senza stregatti e senza cambi, dritto dritto fino a Roma. Ma dimmi, caro Rettore, ci credono davvero i tuoi amici del regno?”.
“Confindustria, il Distretto delle Scienze della Vita, tutti dicono di sì. Ma nel Paese della Politica, si sa, il tempo scorre come nella tana del Bianconiglio: veloce a parole, lentissimo nei fatti”.
Intanto, nel frattempo, Siena continua a essere attrattiva: gli studenti arrivano lo stesso, gli affitti sono più bassi di Firenze e Pisa (qui le stanze non hanno ancora il prezzo di una pozione magica), e il fascino medievale resiste. Ma senza il treno diretto, la città rimane un po’ come Alice senza il suo specchio: bella, ma sempre un passo indietro rispetto al mondo delle meraviglie moderne.
Morale della favola? Forse, in fondo, il treno diretto Siena–Roma non è altro che la nuova Lepre Marzolina: tutti la inseguono, nessuno la prende. Ma chissà, magari un giorno il Cappellaio Matto firmerà il contratto di servizio ferroviario, e allora sì, che sarà davvero un Paese delle Meraviglie.
Vuoi che lo trasformi in una breve favola satirica in prima persona (voce di Alice) o lo lasci come cronaca ironica con cornice fantastica?