
Notizie nazionali e internazionali. 25 settembre 2025
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Il Coordinamento comunale di FdI è intervenuto sul progetto dell’aeroporto di Ampugnano con un comunicato che sembra più uno sfogo ideologico che un contributo al dibattito pubblico. Si parla dei “soliti noti”, di chi “vuole la decrescita felice”, di un passato che avrebbe “isolato la città”. Ma senza mai fare nomi, senza dati, senza numeri. È il solito “venticello” di cui scriveva Beaumarchais, che insinua e divide senza assumersi la responsabilità di dire con chiarezza chi avrebbe fatto cosa.
Eppure la questione merita serietà. Parlare di “riqualificazione” dell’aeroporto non basta: 34 milioni di euro non sono un intervento di facciata, ma un investimento che modificherà l’infrastruttura e il traffico aereo. Dire che i fondi sono “vincolati” da ENAC non toglie alla città il diritto – anzi, il dovere – di discuterne: la politica deve guidare le scelte, non limitarsi a ratificare decisioni calate dall’alto.
Il progetto viene presentato come “nuova frontiera del trasporto aereo” e promessa di “accessibilità per un pubblico più ampio”. Ma dove sono i numeri? Quanti voli? Quante persone trasporterà? A che prezzo? Con quale impatto ambientale? E soprattutto: quali benefici concreti porterà a Siena in termini di lavoro, turismo, attrattività? Senza risposte a queste domande, la parola “visione” resta un semplice slogan.
C’è poi la solita contrapposizione: chi sostiene l’aeroporto è “aperto”, chi chiede priorità per sanità o altre infrastrutture è “chiuso”. Ma chi lo ha detto che l’aeroporto rappresenta per forza l’apertura e tutto il resto la chiusura? Questa è ideologizzazione pura: trasforma una scelta di programmazione in una bandiera identitaria, utile solo a spaccare la comunità in tifoserie.
La vera apertura è mettere i progetti sul tavolo, discuterli pubblicamente e spiegare costi, benefici e alternative. Prima di esaltare l’aeroporto come occasione di rilancio, occorre sapere cosa prevede il contratto con ENAC, quanti voli sono programmati, quali costi e ricadute avrà. È compito della politica garantire questo dibattito, non nascondersi dietro etichette di “apertura” o “chiusura”.