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13 Settembre 2025
Economia senese: servono misure straordinarie
13 Settembre 2025Punto 1 – Stato dell’arte al 13 settembre 2025
Negli ultimi mesi è stato nuovamente portato all’attenzione pubblica il tema della riqualificazione e del futuro utilizzo dell’aeroporto di Siena-Ampugnano.
L’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC) ha affidato a ENAC Servizi, società in house, la gestione e la progettazione degli interventi di riqualificazione. L’obiettivo dichiarato è quello di trasformare lo scalo in un’infrastruttura a servizio della mobilità regionale, con l’attivazione di collegamenti aerei di tipo “taxi” verso Roma e la realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonte rinnovabile all’interno dell’area aeroportuale.
Secondo fonti regionali e di stampa, l’investimento complessivo previsto ammonta a circa 34,49 milioni di euro, di cui 16 milioni destinati alla componente fotovoltaica. Tali risorse sono attualmente indicate come programmate: non risultano, allo stato, atti di gara, CIG o CUP che ne certifichino l’impegno esecutivo. La nota ufficiale ENAC del 18 luglio 2025 conferma la volontà di procedere alla riqualificazione, ma non riporta importi né cronoprogrammi.
Per quanto riguarda il traffico aereo, nel corso del 2024 non si sono registrati collegamenti di linea o charter. L’aeroporto è rimasto aperto esclusivamente all’aviazione generale (voli privati, scuole di volo). I dati relativi al numero complessivo di movimenti (decolli e atterraggi) non risultano pubblicati nei report statistici ENAC e potranno essere richiesti formalmente al gestore.
In merito al progetto di impianto fotovoltaico, le superfici ipotizzate variano nelle diverse fonti tra 20 e 30 ettari, ma non risulta pubblicato un dato ufficiale in documenti tecnici o amministrativi. Prima di poter procedere all’eventuale realizzazione sarà necessario completare l’iter autorizzativo, comprensivo di Valutazione di Impatto Ambientale, acquisizione di pareri urbanistici e paesaggistici e convocazione della Conferenza dei Servizi.
Punto 2 – Analisi critica e posizione
Occorre raccontare con chiarezza la verità sul progetto e ricercare il consenso di chi vive il territorio. Senza un pieno rispetto dell’ambiente, qualsiasi politica turistica rischierebbe di essere compromessa: la qualità paesaggistica e la sostenibilità sono ciò che attira un turismo sempre più attento ed esigente. Sarebbe utile realizzare uno studio dettagliato sull’impatto del progetto sul sistema turistico locale, per valutarne costi e benefici reali e verificare la coerenza con le altre priorità di mobilità del territorio.
Colpisce negativamente la dichiarazione del vicesindaco Michele Capitani, secondo cui “ci sono 34 milioni e se non li prende Siena andranno da qualche altra parte”. Questo modo di presentare l’intervento, a dir poco raffazzonato, non aiuta a costruire un consenso informato. Chi ricopre incarichi istituzionali rappresenta l’intera comunità, anche quella che non lo ha votato: serve rispetto per i cittadini, trasparenza e dibattito pubblico, non logiche di fretta o contrapposizione.
Le procedure di pianificazione – studio della domanda di traffico, business plan, definizione di un progetto preliminare – avrebbero dovuto essere state svolte prima di chiedere i fondi, come buona prassi di corretta amministrazione del denaro pubblico. Solo dopo queste fasi sarebbe stato logico avviare, se i dati lo avessero consentito e solo eventualmente, le procedure autorizzative (VIA, pareri urbanistici e paesaggistici) e aprire un dibattito pubblico basato su dati trasparenti e su un piano tecnico-economico già definito.
Il progetto di Ampugnano appare oggi come un intervento privo di integrazione con una strategia complessiva per la mobilità provinciale e regionale. Senza un piano organico, il rischio è che si trasformi in un’improvvisazione pericolosa, con effetti irreversibili sul paesaggio e sulle risorse pubbliche.
Un piano industriale trasparente, con stima della domanda di traffico, dei ricavi attesi e dei costi di esercizio, è il prerequisito per ogni scelta. Solo così sarà possibile capire se lo scalo può reggere economicamente e quali dimensioni debbano avere gli interventi energetici.
Una stima preliminare mostra che per coprire i consumi energetici annui di un aeroporto di queste dimensioni basterebbero circa 1,5 ettari di fotovoltaico (1,8 con margine di sicurezza). Un impianto di 20 ettari produrrebbe energia sufficiente per l’equivalente elettrico di circa 270 voli al giorno, un traffico del tutto irrealistico per Ampugnano. Questa sproporzione dimostra quanto sia lunga la strada per fare le cose con serietà, metodo e trasparenza: prima un vero piano di mobilità e un business plan credibile, poi la costruzione di una consapevolezza condivisa. Solo allora potrà arrivare, se necessario, la decisione finale sul futuro dello scalo.