Chi è di Siena schianti!
24 Agosto 2022Siena torni a raccontarsi
24 Agosto 2022Siena verso la ricapitalizzazione
MILANO — Il rimbalzo corale di Piazza Affari ieri ha lambito anche Mps, risalita dello 0,47% a 0,38 euro, per 384 milioni di capitalizzazione. Ma le cifre della Borsa, e la perdita di metà del valore dalla presentazione del piano industriale del 23 giugno, costituiscono un preludio critico per la montagna che la banca senese deve scalare. Come ha rilevato il collegio sindacale della stessa Mps, nei documenti preparatori all’assemblea che il 15 settembre voterà la ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro, «il contesto pone, in linea di principio, incertezze rilevanti». Oltre al contesto economicoe dei mercati, però, è la tecnica finanziaria a porre sfide non minori. Un emittente che si trova obbligato – avendo sforato i minimi imposti dal codice civile e dalla vigilanza – a raccogliere fondi per oltre cinque volte la propria capitalizzazione non può concedere uno sconto troppo ampio ai soci sottoscrittori. E i primi conteggi, che circolano inseno al consorzio delle otto banche d’affari firmatarie delle garanzie standard sull’operazione Mps, dicono che lo sconto sul Terp (il valore teorico dell’azione senza diritto), non potrà superare di molto il 13%, una frazione di quello concesso in casi simili. E’ la somma che esce dividendo l’attuale capitalizzazione per la futura, sommati i 2,5 miliardi. A uno sconto limitato, per simili motivi, corrispondono multipli poco attraenti. In base al patrimonio netto attuale di Mps, pari a 5,83 miliardi di euro (i 9,1 miliardi citati nella relazione semestrale meno 3,3 miliardi di riserve negative), le nuove azioni avrebbero una valutazione di circa 0,4 volte il patrimonio.
Un multiplo più caro di Bper e Banco Bpm, le aspiranti al terzo polo che consolidano fior di utili e quotano attorno a 0,3 volte il patrimonio. Come fare a invogliare gli azionisti del mercato? L’amministratore delegato Luigi Lovaglio ha in agenda una serie di incontri all’estero con investitori istituzionali, in cui cercherà di convincerli a puntare ancora su Siena, malgrado i quasi 25 miliardi di euro bruciati dalla banca nelle ricapitalizzazioni degli ultimi 15 anni. Un’ipotesi teorica, per invogliare i privati, potrebbe rivelarsi l’emissione di azioni a livelli tanto bassi da costituire in pratica un’opzione: con valori irrisori che diano titolo a un’opzione sul rilancio cheil piano strategico programma (l’utile obiettivo pre-tasse nel 2024 è di 700 milioni). In un caso del genere, già visto con l’aumento Creval del 2017, qualche fondo speculativo o altri ipotetici compratori potrebbero mettere un cip in vista di possibili sviluppi. In ogni caso, il nuovo scenario dell’aumento “scindibile”, adottato a inizio agosto da Mps, potrebbe indurre ad accontentarsi del nucleo che si formerà attorno al 64% del Tesoro azionista, già impegnato a mettere i suoi 1,6 miliardi . Fino al 12 luglio il management dichiarava che l’aumento sarebbe stato “inscindibile”, nel senso che i soldi andavano raccolti per intero.