Dodici milioni di tedeschi al voto. Esce sconfitta la coalizione “semaforo” del Cancelliere. Successo per i conservatori ma con molte ombre
MONACO —Dodici milioni di tedeschi, un settimo della popolazione, erano chiamati ieri al voto per rinnovare i parlamentini della Baviera e dell’Assia. E il verdetto è un sonoro schiaffo alla coalizione “semaforo” governata da Olaf Scholz. L’ultradestra Afd incassa un inquietante successo e si impone come secondo partito in due land dell’Ovest (tradizionalmente è forte nella vecchia Germania Est). Infine, vincono i conservatori della Cdu/Csu, ma non senza ombre: per il governatore della Baviera Markus Soeder, il voto di ieri è una débâcle. La sua Csu incassa meno del 37% – il peggior risultato dal 1950. E probabilmente sfuma la sua ambizione di terremotare i conservatori e sfidare Friedrich Merz nel 2025 per la cancelleria.
In Baviera è certa una prosecuzione dell’attuale alleanza tra Soeder e i populisti di destra Freie Waehler (Liberi elettori). E l’ipotesi di un rinnovo dell’alleanza con il partito reazionario di Hubert Aiwanger dei Liberi elettori, ha assunto stavolta un accento diverso rispetto a cinque anni fa. Perché nel frattempo è emerso che ai tempi di scuola, Aiwanger era un simpatizzante neonazista che faceva il saluto hitleriano e distribuiva volantini antisemiti. E a un comizio con Soeder, il capo dei Liberi elettori si è lasciato andare a una frase che echeggia quelle della destra eversiva: «La maggioranza silenziosa deve riprendersi la democrazia».Interpellato da Repubblica , Roderich Kiesewetter, peso massimo della Cdu, tira un sospiro di sollievo: «Con questo risultato è più difficile che il populista Soeder cerchi di agguantarsi la candidatura alla cancelleria nel mio partito. Ma il suo errore più imperdonabile è che abbia sdoganato un personaggio come Aiwanger. Un danno per la nostra democrazia. La sua è pura retorica. Afd, puro populismo». Per il presidente della Commissione del Bundestag che vigila sui servizi è «preoccupante che in Baviera due partiti di destra, l’Afd e i Liberi elettori, incassino il 30%».
Il doppio voto è anche una colossale batosta per il governo Scholz. In Assia il governatore uscente Boris Rhein (Cdu) aveva sostituito un anno fa l’immarcescibile Volker Bouffier ed era al suo primo test elettorale. È stato un trionfo: incassa il 34,5%. Ma il risultato sembra anche una reazione alla sua sfidante, la ministra dell’Interno del governo Scholz Nancy Faeser che si è presentata per la Spd nel suo land di origine e ha fatto crollare il suo partito al 15%. Ieri mattina, a urne aperte, un giornalista le ha chiesto se si sarebbe dimessa nel caso di un disastro elettorale. «Me lo chieda domani», ha detto, con un sorriso tirato.
In Assia, ed è una delle notizie più inquietanti della giornata, l’Afd raggiunge il 18%. È seconda. In Baviera anche: si piazza al 16%. Mentre i liberali della Fdp sono fuori in entrambi i land: non hanno raggiunto lo sbarramento del 5%. Anche questa catastrofe della Fdpavrà echi a Berlino.
In queste ore febbrili di spoglio, Monaco è gremita di turisti. E nelle birrerie tradizionali fa capolino qualche nostalgia del passato. Sono i luoghi deputati della tradizione bavarese ma anche le tane deibarbari, i rifugi dei putschisti. Un secolo fa un certo Adolf Hitler aveva cominciato nelle birrerie bavaresi a fare proselitismo e a pianificare il rovesciamento della Repubblica di Weimar. Domenica sera, un uomo è seduto a uno di quei tavolacci rozzi, mangia uno stinco di porco in una famosa birreria accanto all’Opera. Indossa una maglietta con una gigantesca croce di ferro e un’aquila russa e la scritta “La Russia e la Germania sono amiche”. Neanche nei sogni più arditi dei rossobruni. Ma nessuno reagisce. Ormai sembra tutto normale. Persino qui.