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Miami Beach Convention Center, Booth A2
23 Novembre 2024
Putin, Trump, il potere Merkel si racconta «In fondo Berlusconi era un europeista»
23 Novembre 2024Milano L’addio a meno di un anno dal suo insediamento. Interrogazione del Pd a Nordio
A meno di un anno dal suo insediamento, il direttore del carcere minorile Beccaria di Milano Claudio Ferrari verrà sostituito. Il motivo è da ricercare nel fatto che il Beccaria è uno dei due istituti «sorvegliati speciali» insieme al Nisida di Napoli e Ferrari – che assumerà un nuovo incarico dirigenziale a Roma – non ha l’anzianità necessaria per la nuova classificazione, associata alla «specificità criminologica milanese».
«La notizia di un nuovo cambio alla direzione del Beccaria è una pessima notizia – dice il vicepresidente dei senatori del Pd Franco Mirabelli -. Dopo oltre 10 anni di assenza di un direttore, cosa che ha certamente influito negativamente sul funzionamento dell’istituto, si e’ arrivati recentemente all’interpello e alla nomina di un nuovo direttore. Ora, nel momento in cui c’è più bisogno di stabilità per superare la situazione difficile segnata dall’inchiesta sulle violenze degli agenti e dalle rivolte, si torna ad avere un direttore provvisorio e un capo degli agenti anch’esso provvisorio». E ancora: «Così sarà più difficile rimettere il Beccaria nelle condizioni di funzionare e assolvere il proprio compito. Chiederemo al governo con una interrogazione di spiegare le ragioni della decisione di cambiare il direttore e le responsabilità di chi ha, eventualmente, sbagliato a definire i requisiti per il precedente interpello. Resta il fatto che saranno gli operatori e i ragazzi reclusi a pagare l’ennesima situazione di precarietà che si consegna al Beccaria».
Lo scorso aprile un’inchiesta della procura di Milano aveva svelato le terribili condizioni in cui versava l’istituto milanese, con l’arresto e la sospensione di 21 agenti accusati di violenze nei confronti dei detenuti. Tra gli indagati anche le due direttrici precedenti a Ferrari, che invece al suo arrivo aveva denunciato diverse irregolarità.