Pace, lavoro, giustizia sociale, democrazia. Sono i temi di un’iniziativa programmatica organizzata oggi a Piazza del popolo a Roma dalla Cgil a partire dalle 10. L’iniziativa è l’esito di oltre 200 assemblee che si sono tenute in tutto il paese nelle lunghe settimane della guerra russa in Ucraina e che hanno visto il coinvolgimento di lavoratori, pensionati, studenti e associazioni.

Sulla pace la Cgil chiede: «Il cessate il fuoco immediato e l’apertura di un negoziato, nel quale l’Europa deve svolgere una vera azione diplomatica». usl lavoro, la Cgil chiede: «di mettere fine alla precarietà dilagante, al finto lavoro autonomo, al lavoro povero e sommerso; investimenti in occupazione stabile; il rinnovo dei contratti collettivi nazionali e l’aumento dei salari; la legge per la rappresentanza e la validità dei contratti nazionali; un piano straordinario di assunzioni; un investimento per la salute e la sicurezza; il diritto alla formazione permanente”.

Sulla giustizia sociale e la democrazia, la Cgil chiede: «sostegni strutturali per i redditi più bassi (200 euro di bonus non bastano); l’aumento del netto in busta paga e la diminuzione del carico fiscale per lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati; l’aumento del valore e della platea della quattordicesima per pensionate e pensionati; un contributo di solidarietà straordinario sulle grandi ricchezze; servizi pubblici efficienti e a disposizione del cittadino; un aumento dei finanziamenti per sanità, scuola, università e ricerca pubbliche; una legge sulla non autosufficienza; l’istituzione della pensione di garanzia per precari, lavoratori discontinui e il superamento della legge Fornero».

Sul salario minimo, in un’intervista a Il Manifesto pubblicata ieri la vicesegretaria del sindacato di Corso Italia Gianna Fracassi ha detto: «Siamo a favore della proposta del ministro del lavoro Andrea Orlando: il salario minimo sia definito tramite il Trattamento economico complessivo fissati nei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni più rappresentative. Per definirle serve una legge sulla rappresentanza anche delle imprese». Per la Cgil il salario minimo andrebbe ancorato nei «contratti collettivi, anche con le loro differenze a seconda del settore. Il Trattamento economico complessivo contiene Tfr, tredicesima, ferie e altri diritti fondamentali che vanno al di sopra dei 9 euro proposti. Bisogna invece evitare che la fissazione di un valore unico sia controproducente per i contratti in essere».