Voce rauca e tremante. Joe Biden ha balbettato, si è perso nei concetti ed è riuscito a sferrare pochi colpi sui tanti punti deboli del suo rivale. Il primo dibattito televisivo con Donald Trump ha creato disagio tra i democratici. “È sembrato un po’ disorientato. È diventato più forte man mano che il dibattito è andato avanti. Ma a quel punto, penso che il panico già serpeggiasse“, ha affermato David Axelrod, già stratega delle campagne elettorali di Barak Obama e commentatore politico della Cnn. Axelrod ha anche dato voce a una conversazione avvenuta ieri sera tra molti democratici: “Si discuterà se debba continuare“. Come non manca di sottolineare l’emittente, Biden spesso è rimasto con lo sguardo nel vuoto e a bocca aperta mentre Trump parlava. Di tanto in tanto ha faticato per concludere i suoi concetti, cedendo terreno su questioni come l’aborto su cui i democratici hanno un vantaggio.

Anche la vice-presidente Kamala Harris ha dovuto ammettere che si è trattato di un “avvio lento”. Sul finale Biden ha portato a casa qualche punto, ma forse era troppo tardi: la sensazione degli spettatori (si preannunciano grandi ascolti) era già univoca, e c’è chi tra i donatori e nel suo partito, come Nadia Ahmad, membro del Democratic National Committe, chiede che il presidente faccia un passo indietro per lasciare che il partito scelga un altro candidato.

Trump, dal canto suo, ha offerto uno spettacolo già visto: un mix di spacconaggine, qualche bugia (i moderatori avevano deciso che il fact-checking non era compito loro), ma anche qualche battuta memorabile, come quando Biden si è impappinato sul tema della salute e ha chiuso una frase dicendo “We beat Medicare”, abbiamo sconfitto (o picchiato) l’assicurazione sanitaria federale, e Trump ha colto l’occasione per dire “Sì, l’hai picchiata a morte”.

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