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Una civiltà del vivente
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Anche il governatore Giani non è voluto mancare alla festa di Piancastagnaio
Giuseppe Serafini
PIANCASTAGNAIO
«Una celebrazione particolare per ricordare la sessantesima edizione del “Crastatone” con un’arrivederci alla festa Ognissanti del 2026». E’ il messaggio finale dei tre giorni di sagra della castagna che l’ amministrazione comunale di Piancastagnaio attraverso le parole del sindaco Franco Capocchi, ha voluto inviare alla comunità, alle migliaia di persone che hanno invaso il centro storico, a tutti coloro che si sono impegnati per la buona riuscita della manifestazione più antica e popolare dell’Amiata. Al di là dei numeri e delle presenze, anche quest’anno la festa del Crastatone è riuscita ad aggregare tantissime persone con i suoi spazi culturali, gastronomici, ricreativi e di svago. In mattinata è arrivato anche il presidente della Regione Eugenio Giani che è rimasto a pranzo in una contrada. Tantissima gente anche al mercatino delle Pulci che ogni anno si svolge lungo una parte del Viale Antonio Gramsci e nell’interno dei giardini pubblici Nasini. Questa è un’occasione di ricerca di cose vecchie e originali molto apprezzata anche perché i giorni che separano alle feste matalizie corrono in fretta e non c’è momento più interessante per acquistare i doni da mettere sotto l’albero. Tutte piene le sedi di contrada per gli appuntamenti del pranzo e della cena. Prenotazioni fatte con alcuni giorni di anticipo e gran lavoro per i tanti volontari di contrade e associazioni locali. Ma la festa del Crastatone anche quest’anno si è rivelata fondamentale perchè ha portato sull’Amiata tantissimi turisti, una grande ricchezza. Molti camper e presenze in strutture ricettive non solo a Piancastagnaio ma anche nei paesi limitrofi sia del versante senese che grossetano. E soprattutto castagne autoctone provenienti dai boschi amiatini e raccolte nei castagneti già da anni coltivati e curati da proprietari che hanno ripreso grazie all’amore per il castagno da sempre principale protagonista dell’ ambiente, della cultura e della storia della montagna amiatina, un’antica tradizione lasciata dai nonni. Una grande tradizione che ancora si tramanda.





