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Adesso che la polvere si è posata sull’“effetto Madonna”, resta una domanda: e dopo?
Con un solo post, la diva di Like a Virgin ha fatto ciò che Siena da anni non riesce nemmeno a immaginare: dare al Palio una ribalta internazionale. Una ribalta che però è stata più subita che gestita, lasciando la città in balìa di un clamore imprevisto e di un provincialismo disarmante.
In futuro arriverà l’accoppiata Comune–Sigerico, con Vanna Giusti in regia, a occuparsi di promozione. Ma l’asticella, dopo Madonna, si è alzata parecchio. E allora perché non trasformare l’episodio in una tradizione? Madonna compie gli anni il 16 agosto, giorno del Palio dell’Assunta: invitarla ogni anno come ospite d’onore potrebbe essere la soluzione. Per i più audaci, c’è l’opzione della cittadinanza onoraria. Naturalmente, servirà una selezione severa: solo le personalità internazionali nate quel giorno, niente dilettanti allo sbaraglio.
Scherzi a parte, il punto è serio. Il caso Madonna ha mostrato in modo impietoso la mancanza di una comunicazione all’altezza del Palio e della sua dimensione globale. Non è stata Siena a proporsi al mondo, ma il mondo a piombare su Siena attraverso una pop-star. Con il rischio di trasformare una delle tradizioni più antiche e complesse del pianeta in un siparietto social.
E basti ricordare le battute del sindaco sulla confusione tra le due Madonne – quella del pop e quella dell’Assunta – per capire quanto il tono resti più vicino alla barzelletta da osteria che a un evento di respiro universale.
Insomma: il problema non è Madonna, ma Siena. Finché la città non si doterà di una strategia comunicativa all’altezza della sua storia, resteremo sempre appesi al prossimo colpo di fortuna.