LUIGI ABIUSI
in orine sparso
Bones and all di Luca Guadagnino
Memoria di Apichatpong Weerasethakul
Nostalgia di Mario Martone
Piccolo corpo di Laura Samani
Tommy Guns di Carlos Conceição
Stella est amoureuse di Sylvie Verheyde
Human Flowers of Flesh di Helena Wittmann
Stringimi forte di Mathieu Amalric
Notte fantasma di Fulvio Risuleo
Le lycéen di Christophe Honoré
Bonus: tre splendidi italiani: Monica di Andrea Pallaoro,
La memoria del mondo di Mirko Locatelli, Giulia di Ciro De Caro; due attori/attrici: Edoardo Pesce, Rosa Palasciano

CARLO AVONDOLA
Occhiali neri di Dario Argento
La femme de Tchaikovski di Kirill Serebrennikov
Nostalgia di Mario Martone
Esterno notte di Marco Bellocchio
Master Gardener di Paul Schrader
Pinocchio di Robert Zemeckis
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
When there is no more music to write, and other roman stories di Eric Baudelaire
Saint Omer di Alice Diop
Il Cristo in gola di Antonio Rezza

Ma nel 2022 l’indimenticabile appagamento cinefilo è costituito dalla scoperta (ahimè in tarda età) del genio di Kira Muratova (1934-2018), grazie alla piattaforma streaming della «Cinematheque Francaise HENRI», con cinque titoli ammirevoli, spiazzanti, duraturi, intensissimi: Lunghi addii (1971), Parmi les pierres grises (1983), Sindrome astenica (1989), L’accordatore (2004), Melodie pour orgue de barbarie (2009).

ENRICO AZZANO
In ordine sparso:
The Fabelmans + West Side Story di Steven Spielberg.
The Natural History of Destruction di Sergei Loznitsa.
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson.
Avatar: The Way of Water di James Cameron.
Nope di Jordan Peele.
Decision to Leave di Park Chan-wook.
Fairytale di Aleksander Sokurov.
The Batman di Matt Reeves.
Nightmare Alley di Guillermo Del Toro.
Elvis di Baz Luhrmann

Bonus track:
Apollo 10 e mezzo di Richard Linklater
Blonde di Andrew Dominik.
Esterno notte di Marco Bellocchio.
Don’t Look Up di Adam McKay.

JOHN BLEASDALE

Brian And Charles di Jim Archer
Pacifiction di Albert Serra
Banshees of Inisherin di Martin McDonagh
Elvis di Baz Luhrmann
Bones and All di Luca Guadagnino
Aftersun di Charlotte Wells
The Worst Ones di Lise Akoka, Romane Gueret
All Quiet on the Western Front di Edward Berger
Saint Omer di Alice Diop
Athena di Romain Gavras

MATTEO BOSCAROL
in ordine sparso:
A Conversation with the Sun (VR) di Apichatpong Weerasethakul
Plan 75 di Hayakawa Chie
Il buco di Michelangelo Frammartino
Memoria di Apichatpong Weerasethakul
Kamen Rider Black Sun di Shiraishi Kazuya
Pray di Dan Trachtenberg
Blink in the Desert di Soejima Shinobu
Hell’s Dogs di Harada Masato
Bear and Father di Joo-hyun Jung
The Unnameable Dance di Inudo Isshin

(ri)scoperte:
Origin of the Night (Amazon Cosmos) di Lothar Baumgarten, 1973-1977
Public Order Project: Martial Law at Noon (NDU, 1981)

ALBERTO CASTELLANO
in ordine sparso:
Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
Un eroe di Asghar Farhadi.
Il signore delle formiche di Gianni Amelio
The Menu di Mark Mylod.
The French Dispatch di Wes Anderson
Ariaferma di Leonardo Di Costanzo
Le buone stelle di Hirokazu Kore’eda
Stringimi forte di Mathieu Amalric
Belfast di Kenneth Branagh

Evento extra: la quinta serie di Gomorra

ANTONELLO CATACCHIO
Elvis di Baz Luhrmann
Ennio di Giuseppe Tornatore
Madres Paralelas di Pedro Almodovar
Belfast di Kenneth Branagh
Aria ferma di Leonardo Di Costanzo
Cry Macho di Clint Eastwood
The Fabelmans di Steven Spielberg
La Stranezza di Roberto Andò
Matter out of place di Nikolaus Geyrhalter
Argentina 1985 di Santiago Mitre

MASSIMO CAUSO
The Fabelmans di Steven Spielberg
Nope di Jordan Peele
Pinocchio di Guillermo Del Toro
Crimes of the future di David Cronenberg
Pacifiction di Albert Serra
Dry Ground Burning di Joana Pimenta e Adirley Queirós
Leonora addio di Paolo Taviani
Where is this street? Or Whit no Before or After di João Pedro Rodrigues, João Rui Guerra da Mata
Esterno notte di Marco Bellocchio
Fairytale di Aleksandr Sokurov
Gli ultimi giorni dell’umanità di enrico ghezzi e Alessandro Gagliardo

NATASHA CECI
(In ordine sparso)
Lamb di Valdimar Jóhannsson
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
Drii Winter di Michael Koch
Vortex di Gaspar Noé
Serre-moi fort di Mathieu Amalric
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
Giulia di Ciro De Caro
Convenience store di Michael Borodin
Return to dust di Li Ruijun
Sonne di Kurdwin Ayub ex aequo Viens je t’emmène di Alain Guiraudie

Bonus-riscoperta da piattaforma: La gueule ouverte di Maurice Pialat

LUCA CELADA
Irma Vep –Il film nel film nella serie di Olvier Assayas è un capolavoro «meta», un effetto notte al cubo, di rara ironia con un paio di performance squisite: Vincent Macaigne alter ego del regista e Lars Eidinger istrionico ed irreprimibile primadonna
X & Pearl– I primi due capitoli della trilogia horror di Tai West sono eccelso distillato ed omaggio al genere, e straordinaria vetrina per la star e coautrice Mia Goth
RRR –L’epica storico-melo -blockbuster–musicale di Tollywood (film nella lingua indiana Telugu) contiene l’energia irrefrenabile e primordiale del cinema che secondo noi avrebbe fatto oggi Buster Keaton.
Babylon – Simile vibe in ma in chiave hollywoodiana per un’ode al cinema non riformato e moralizzato degli albori esuberanti. L’ispirata regia di Damien Chazelle sopravvive anche ad alcune superflue peripezie di sceneggiatura.
Apollo 10 ½ – come aveva già fatto con Boyhood Richard Linklater conferma il talento per le storia di infanzia e formazione con una fantasticheria in rotoscope, struggente e nostalgica nel migliore dei sensi.
Severance – il meglio della produzione USA. La serie di ben Stiller per Apple TV imprigiona i suoi protagonisti (fra cui John Turturro e Christopher Walken) nel labirinto kafkiano del capitalismo corporate
Commissione sul 6 gennaio – Le otto udienze pubbliche sull’assalto a Capitol Hill tramesse in diretta sono state simili ad episodi di «live cinema» – arringhe, testimonianze, deposizioni e strabilianti videoframmenti per uno sconvolgente identikit multimediale del tentato golpe USA.
Top Gun Maverick – esagitato, patriottico, guerrafondaio – tutto lo scorretto pensabile, ma sotto, il ritratto della patetica impotenza maschile del divo Cruise che si dibatte contro l’evitabile, incipiente irrilevanza: Sonic Boomer.
Argentina 1985 – la versione romanzata del processo ai dittatori Argentini, ancorata da uno strepitoso Ricardo Darín
No Bears – altra perla di Jafar Panahi soffusa di asfissiante oppressione ed imminente catastrofe. Un presagio girato mesi prima dell’insurrezione delle donne iraniane e della condanna a sei anni dello stesso regista

LEONARDO DI GREGORIO
In ordine sparso:
Parigi, 13Arr. di Jacques Audiard
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
Saint Omer di Alice Diop
Nope di Jordan Peele
Bones and All di Luca Guadagnino
Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa
Fire of Love di Sara Dosa
Spencer di Pablo Larraín
C’mon C’mon di Mike Mills
Acque profonde di Adrian Lyne

BRUNO DI MARINO
Nostalgia di Mario Martone Qahreman (Un eroe) di Asghar Fahradi
Hitler’s Hollywood di Rüdiger Suchsland (documentario, 2017, recuperato su Sky Arte)
Licorice Pizza di P. T. Anderson
Zeit e Angst, Rammstein (Robert Gwisdek)(music video)
La divina cometa di Mimmo Paladino (film d’artista)
Unheimlich II: Astarti di Maria Klonaris e Katherina Thomadaki (lungometraggio sperimentale, 1979-80, visto nella retrospettiva al museo MAXXI di Roma)
Herbaria di Leandro Listorti (documentario sperimentale)
Guzen to sozo (Il gioco della fortuna e della fantasia) di Hamaguchi Ryusuke
Verdens verste menneske (La persona peggiore del mondo) di Joachim Trier

RITA DI SANTO
The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh
Bones and All di Luca Guadagnino
Everything Everywhere All at Once di Dan Kwan, Daniel Scheinert.
Black Panther: Wakanda Forever di Ryan Coogler
The Woman King di Gina Prince-Bythewood
RRR di S. S. Rajamouli
Babylon di Damien Chazelle
Tar di Todd Field
The Last Show di Pan Nalin
Matilda the Musical

LUCREZIA ERCOLANI
In ordine sparso
Crimes of the future di David Cronenberg
Saint Omer di Alice Diop
Eo di Jerzy Skolimowski
Un couple di Frederick Wiseman
Nuit obscure – Feuillets sauvages di Sylvain George
Une fleur à la bouche di Éric Baudelaire
Anhell69 di Theo Montoya
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
Un anno, una notte di Isaki Lacuesta
Parigi, 13 arr. di Jacques Audiard

Altri tempi:
Mes petites amoureuses di Jean Eustache (visto a Venezia)

CECILIA ERMINI
Po sui tai yang zhi xin di Bi Gan
Double Around the Interlude di Stefano Miraglia
Impersonator di Andrew Norman Wilson
The Fabelmans di Steven Spielberg
Ertrunken di Friedl vom Gröller
Three Thousand Years of Longing di George Miller
Navigators di Noah Teichner
Entanglement di Larry Gottheim
Hors-titre di Wiame Haddad
Sea Series 23 di John Price

in più:
Renverser ses yeux. Autour de l’arte povera 1960 – 1975 (@Jeu de Paume/Le Bal, Parigi)
Sodom di Luther Price (Media City Film Festival, 25th Anniversary: Virtual Edition)
I film di Luca Patella e Rosa Foschi (@Spazio Maria Calderara, Milano)
Land Art & Artworks + Gordon Matta-Clark’s Walls Paper (@MAMCO Genéve)

NICOLA FALCINELLA
Solamente film usciti in sala:
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
Bones and All di Luca Guadagnino
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
Alcarras di Carla Simon
Fairytale – La fiaba di Aleksandr Sokurov
Memoria di Apichatpong Weerasethakul
Elvis di Baz Luhrmann
Memory Box di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige
Voyage of Time di Terrence Malick
Ennio di Giuseppe Tornatore
L’ultima cima di Chris Terrill

BEATRICE FIORENTINO
(Dalla top10 sono esclusi, ovviamente, i film della SIC 2022 e anche Spencer e Memory Box, che sono stati distribuiti in sala quest’anno, ma che avevo già incluso nel 2021dopo averli visti ai festival di Venezia e Berlino)
Pacifiction di Albert Serra
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel
Hustle di Jeremiah Zagar
Bad Roads di Natalija Vorozhbit
Gagarine – Proteggi ciò che ami di Jerémy Trouilh e Fanny Liatard
Rodeo di Lola Quivoron
Il corsetto dell’imperatrice di Marie Kreutzer
Fairytale di Aleksandr Sokurov
The Fabelmans di Steven Spielberg
Extra:
Irma Vep di Olivier Assayas (contenuto extracinematografico); Esterno notte di Marco Bellocchio (serie)

FRANCESCO FOSCHINI
In ordine sparso:
Rimini di Ulrich Seidl
Piggy di Carlota Pereda (Alice nella città)
Vortex di Gaspar Noé (Cinema Beltrade Milano)
Triangle of Sadness di Ruben Östlund
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel (Venezia Orizzonti)
Saint Omer di Alice Diop
Fortuna Granda di Alberto Gottardo e Francesca Sironi
TSUMU – Where Do You Go With Your Dreams? di Kasper Kiertzner (Biografilm/MiX Milano)
Il signore delle formiche di Gianni Amelio

+ i restauri di Videodrome di David Cronenberg, Teresa la ladra di Carlo Di Palma (Venezia Classici), Polsi sottili di Giancarlo Soldi (Filmmaker Milano/Torino Film Festival)

FABIO FRANCIONE
La stranezza di Roberto Andò (Pirandello in excelsis avrebbe scritto Enzo Ungari)
L’ombra di Caravaggio di Michele Placido
Diabolik: Ginko all’attacco! dei Manetti Bros.
il montaggio video di Anagoor per Les Incas du Pérou di Jean- Philippe Rameau che è ciò di più vicino oggi a Jean-Marie Straub
Pasolini100 che per come è andata forse era meglio non celebrare e il centenario di Mauro Bolognini nella mostra a lui dedicata a Pistoia, Mauro Bolognini. Un nouveau regard. Il cinema, il teatro e le arti
La sala della Medusa, videoinstallazione del Mostrario di Yuval Avital che rinnova la lezione di Nam June Paik sulla scomposizione dell’immagine
The Loneliest regia Tommaso Ottomano, video dell’omonima canzone dei Maneskin (sono questioni di cuore)
I diari di Francesco Rosi e Cesare Zavattini pubblicati da La nave di Teseo e la riedizione per Meltemi di L’atto di vedere di Wim Wenders
La versione restaurata di Cantando sotto la pioggia regia Gene Kelly e Stanley Donen
La sala cinematografica come entità in dissoluzione

DONATELLO FUMAROLA
(al cinema)
Avatar – la via dell’acqua di James Cameron
Storia di mia moglie di Ildikò Enyedi
Stringimi forte di Mathieu Amalric
Doctor Strange di Sam Raimi e Mutzenbacher di Ruth Beckermann
Esterno Notte di Marco Bellocchio
Crime of the future di David Cronenberg
Broker di Hirokazu Koreeda
My Soul Summer di Fabio Mollo
Ambulance di Michael Bay e Bones and All di Luca Guadagnino
Red Rocket di Sean Baker

E le visioni ritrovate di Smog di Franco Rossi (1962), All that money can buy di William Dieterle (1941) e Covek nije tica di Dusan Makavejev (1965), Vampyr di Dreyer (1932), Fabian – going to the dogs di Dominik Graf (2021), Lumina di Samuele Sestieri (2021), Porco Rosso di Miyazaki (1992), Gigi la legge di Alessandro Comodin; Lav Diaz alla Cervelletta e Big Night! di Juan Robles Lana (2021) a Villa Gordiani (Le Filippine a Roma Est). Nella pandemia digitale: Red Forest + Newsreel 4517 + Newsreel 80 Metka, Meki di Nika Autor, Otto ore non sono un giorno di Rainer W. Fassbinder (1972), What do we see when we look at the sky? di Aleksandre Koberidze (2021), Malmkrog di Christi Puiu (2020), Lilith di Bruno Safadi, Insurrection di Andres Serrano.
Tanner, Godard e Straub che se ne vanno insieme, ultimi leviatani.

GIUSEPPE GARIAZZO
(in ordine alfabetico)
A Perfect Day for Caribou di Jeff Rutherford
Anhell69 di Theo Montoya
Crimes of the Future di David Cronenberg
Geographies of Solitude di Jacquelyn Mills
Jane by Charlotte di Charlotte Gainsbourg (con Gli amori di Suzanna Andler di Benoît Jacquot)
La memoria del mondo di Mirko Locatelli
Occhiali neri di Dario Argento
Palm Trees and Power Lines di Jamie Dack
The Affairs of Lidia di Bruce La Bruce
Wet Sand di Elene Naveriani
insieme al ritrovato A Praga di José Mojica Marins, al restaurato Polsi sottili di Giancarlo Soldi, alla scoperta del cinema di Marie Menken, ai dieci episodi della prima stagione di And Just Like That…, a Où en êtes vous, Tonino De Bernardi? di Tonino De Bernardi per il Centre Pompidou e al suo cinema nell’infaticabile ri-farsi, a Saint Jack e Otto ore non sono un giorno ricordando Peter Bogdanovich e Rainer Werner Fassbinder.

SERGIO M. GRMEK GERMANI
West Side Story di Steven Spielberg
Gli ultimi giorni dell’umanità di enrico ghezzi e Alessandro Gagliardo
Leonora addio di Paolo Taviani
Intregalde di Radu Muntean (al Trieste Film Festival)
Just Around the Corner di Frances Marion (alle Giornate del cinema muto di Pordenone)
The Manxman di Alfred Hitchcock (allo stesso festival)
Fiore & Pauline – Cortina 2007 di Giulio Questi (ai Mille occhi di Trieste)
Vita di Dante di Vittorio Cottafavi (allo stesso festival)
The Raid di Hugo Fregonese (nella retrospettiva del regista al Cinema Ritrovato di Bologna)
Die Gezeichneten di Carl Th. Dreyer (allo stesso festival)

Sono certo in ritardo su tante visioni, nell’aprire la lista (che non è in ordine di preferenza ma logico) con un film di Spielberg nel momento in cui ne fa uscire uno nuovo. Ma meglio così, per contraddire le sterili distanze cronologiche. Il «nuovo» West Side Story coglie l’anima più profonda della versione Wise-Robbins. Ghezzi (con l’attiva mediazione di Gagliardo) dà ai film privati l’aura (è il caso di dire) che solo in Godard e Straub-Huillet raggiungono le immagini intime, e riesce a lasciare nel fuoricampo dell’acquario che manca tante passioni di cinema ma di L’uomo dagli occhi a raggi X di Corman svela un vertice del pensiero del 900. Paolo Taviani dialoga col fratello morto trovando in Pirandello il giusto «uno nessuno centomila» e in Perpignani il nuovo confronto dialettico. Tra gli altri film recenti ho apprezzato due storie di cinema, The Rossellinis di Alessandro Rossellini e Ennio di Tornatore. Ma ho proseguito la lista con film «del passato» epperò vivi e presenti, da alcuni dei pochi festival che non si riducono a vetrine. In particolare il Dreyer a 100 anni dalla realizzazione è lo sguardo più feroce sul nostro presente, capace di indicarci il punto di fuga nel ritorno in vita di Ordet e nell’«Amor omnia» di Gertrud.

MARCO GIUSTI
Nessun ordine…
Decision to Leave di Park Chan Wook
Bones and All di Luca Guadagnino
Crimes of the Future di David Cronenberg
X di Ti West (ma non Pearl)
Saint Omer di Alice Diop
Three Thousand Years of Longing di George Miller
Nope di Jordan Peele
Joyland di Saim Sadiq
Triangle of Sadness di Ruben Ostlund
Bassifondi di Trash Secco

SILVIO GRASSELLI
Visioni del 2022 – in ordine sparso – che resisteranno al dilavamento del tempo:
Tori e Lokita ( Tori et Lokita)di J. e L. Dardenne
The Balcony Movie (Film balkonowy) di P. Lozinski
Nope di Jordan Peele
Watermelon Man di M. Van Peebles
Sweet Sweetback’s Baadasssss Song di M. Van Peebles
Rostov-Luanda di A. Sissako
A Date in Minsk (Svidanie v Minske) di Nikita Lavretski
Spera Teresa di D. Giacomelli
Pinocchio di Guillermo Del Toro (Guillermo Del Toro’s Pinocchio) di G. Del Toro
The Natural History of Destruction di S. Loznitsa

LEONARDO GREGORIO
In ordine sparso:
Parigi, 13Arr. di Jacques Audiard
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
Saint Omer di Alice Diop
Nope di Jordan Peele
Bones and All di Luca Guadagnino
Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa
Fire of Love di Sara Dosa
Spencer di Pablo Larraín
C’mon C’mon di Mike Mills
Acque profonde di Adrian Lyne

MARIA GROSSO
Piccolo corpo di Laura Samani
Gli ultimi giorni dell’umanità di Enrico Ghezzi Alessandro Gagliardo
Se fate i bravi di Stefano Collizzolli Daniele Gaglianone
The happiest man in the world di Teona Strugar Mitevska
Il canto delle cicale di Marcella Piccinini
Saint Homer di Alice Diop
La notte del 12 di Dominik Moll
La stranezza di Roberto Andò
Leonora Addio di Paolo Taviani
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
E: Esterno notte di Marco Bellocchio, in particolare gli episodi Aldo Moro, Il ministro degli Interni, Il Papa, Eleonora. E: Hommage di Su-won Shin e Il posto di Mattia Colombo Gianluca Mattarrese.

ANDREA INZERILLO
Trenque Lauquen, di Laura Citarella
Hideous, di Yann Gonzalez
Mutzenbacher, di Ruth Beckermann
Gigi la legge, di Alessandro Comodin
918 GAU, di Arantza Santesteban
Fogo-fátuo, di João Pedro Rodrigues
Vita terrena di Amleto Marco Belelli, di Luca Ferri
Douglas Sirk: Hope as in Despair, di Roman Hüben
Il Cristo in gola, di Antonio Rezza
Martin und Hans, di Mark Rappaport

GEMMA LANZO
in ordine sparso:
Bones and All di Luca Guadagnino
Crimes of the Future di David Cronenberg
Saint Omer di Alice Diop
Everything, Everywhere All at Once di Daniel Kwan e Daniel Scheinert
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
Black Panther: Wakanda Forever di Ryan Coogler
Ennio di Giuseppe Tornatore
Fairytale di Aleksandr Sokurov
Nostalgia di Mario Martone
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson

SANDRA LISCHI
In ordine sparso:
MyMovies per Festival Lo schermo dell’arte: Marina Abramovic & Ulay: No predicted end, di Kasper Bech Dyg, 2022
Torino Film Festival: Sirens, di Ilaria Di Carlo, 2022
Rassegna Ondavideo, Pisa: Voy a vivir, di Matias Guerra e Elena Kakaliagou, 2022
In sala, Parigi:
JLG-JLG, autoportrait de décembre, di Jean-Luc Godard, 1995
R.M.N., di Christian Mungiu, 2022
Un couple, di Frederick Wiseman, 2022
Università di Padova: Il tempo consuma, di Michele Sambin, re-enactment 2022 della video-performance del 1978
In sala, cineclub Arsenale Pisa: Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (copia restaurata), 1964
Festival videoarte FUSO, Lisbona: Les Antilopes, di Maxime Martinot, 2020
Su MUBI: Petite maman, di Céline Sciamma, 2021

THOMAS MARTINELLI
Manodopera di Alain Ughetto
Siccità di Paolo Virzì
Il Faraone, il Selvaggio e la Principessa di Michel Ocelot
West Side Story di Steven Spielberg
The Sandman di Jamie Childs, Mark Barker (serie tv)
Wednesday di Tim Burton (serie tv)
Pinocchio di Guillermo Del Toro
Elvis di Baz Luhrmann
The Garbage Man di Laura Gonçalves
Love, Dad di Diana Cam Van Nguye
Opere asciutte che esaltano l’essenza del narrare per immagini in movimento, concedendo qualcosa anche allo sfarzo musicale.

RAFFAELE MEALE
Dieci titoli che mi hanno costretto a ridestare l’occhio, in ordine sparso (e senza prendere in considerazione i film di Pesaro e delle Giornate degli Autori)
Fairytale di Aleksandr Sokurov
Il Cristo in gola di Antonio Rezza
The Fabelmans di Steven Spielberg
When the Waves Are Gone di Lav Diaz
Crimes of the Future di David Cronenberg
Trenque Lauquen di Laura Citarella
Avatar – La via dell’acqua di James Cameron
Blonde di Andrew Dominik
O trio em mi bemol di Rita Azevedo Gomes
The Kingdom Exodus di Lars von Trier
Con citazione a parte per qualche italiano senza distribuzione (almeno per ora)
Gigi la legge di Alessandro Comodin
N’en parlons plus di Vittorio Moroni
Quanno chiove di Mino Capuano

MAZZINO MONTINARI
Quest’anno la classifica (dalla quale sono esclusi i film selezionati alle Giornate degli Autori) è composta da titoli accessibili al pubblico. In un periodo di solitudini, con pochi complici al fianco, forse è il caso di sacrificare il proprio ego da addetto ai lavori, cercando un dialogo su visioni condivise. Una sola eccezione, perché l’ego comunque non si fa mettere sotto così facilmente. In testa alle mie preferenze, l’opera più bella di questo 2022, il lavoro inedito (spero non per molto) di Laura Citarella e del gruppo con il quale produce da anni il cinema che vorrei vedere più spesso in sala. Una confessione: non ho visto Crimes of the Future di David Conenberg.
Trenque Lauquen di Laura Citarella
Elvis di Buz Luhrmann
Bones and All di Luca Guadagnino
Men di Alex Garland
Nope di Jordan Peele
Il male non esiste di Mohammad Rasoulof
Saint Omer di Alice Diop
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
Fire of Love di Sara Dosa
Piccolo Corpo di Laura Samani

GIONA A.NAZZARO
THE FABELMANS (Steven Spielberg).
(…)
AVATAR 2 – LA VIA DELL’ACQUA (James Cameron)
-Un film che – come il capostipite – riscrive il digitale e la sua immagine in un rituale palingenetico che rimette tutto in gioco.
Film intimista e gigante, che guarda lontano con radici saldamente piantate dalle parti di Tabù di Murnau e di Melies. Cameron è ancora una volta tutto il cinema possibile.
NOSTALGIA (Mario Martone)
-Un nostos senza tempo in grado – di nuovo – di reinventare Napoli. Una città che potrebbe essere l’Europa del futuro, e un Favino dalle sfumature infinite, vittima sacrificale di un… Ragno sublime. Un’opera radicale, che spiazza e commuove sino alle lacrime.
BONES AND ALL (Luca Guadagnino)
-Un ulteriore e visionario testacoda guadagniniano, cinesta che rifiuta sempre le tentazioni del già visto. Sublime rito d’amore antropofagico, pura immersione sensoriale nelle possibilità del cinema, come un canto beat, liberissimo.
NOPE (Jordan Peele)
-L’origine del visibile cinematografico come principio di un’erosione sistematica. Il vedere come segno di ciò che non si vede (più/ancora). Una parabola politica dove l’incontro del terzo tipo mette in discussione il dispositivo di riproduzione. Di fronte al noumeno il corpo afroamericano deve iniziare a esistere, o scomparire per sempre.
DEAD FOR A DOLLAR (Walter Hill)
-Magnifico western crepuscolare dedicato a Budd Boetticher. Solidissima struttura narrativa e dialoghi perfettissimi e tutti memorabili. Il classicismo modernista hilliano senza una piega. Scintillante di antica sapienza.
ESTERNO NOTTE (Marco Bellocchio)
-Un’opera di potenza visionaria assoluta e meticoloso lavoro sui dettagli. Una controstoria dalla precisione documentaria. Un parricidio e la sua ucronia. Bellocchio – stupefacente – continua a spiazzare senza tregua. Genio puro.
FUOCO FATUO (Joao Pedro Rodrigues)
-Una ronde genialmente porno e sensuale. Il colonialismo portoghese processato dalle leggi del desiderio. Coreografie musical ed eiaculazioni gioiose. Umorismo irresistibile e politico. Una fantasmagoria di invenzioni.
GLI ORSI NON ESISTONO (Jafar Panahi)
-L’opera più allegorica e schiettamente politica di Panahi, prima della rivoluzione “Zan, Zendegi, Azadi”. Un thriller metafisico sulla censura e la repressione. Visionario e necessario.
VERA (Tizza Covi, Rainer Frimmel)
-Un film imprendibile, che ribalta tutte le pigrizie teoriche sul cinema del reale e inventa – letteralmente – nuove (e antichissime) regole del gioco.
SPARTA (Ulrich Seidl)
-Il film più intimo e incompreso del regista austriaco. Vulnerabile e perfetto.
+ CRIMES OF THE FUTURE (David Cronenberg)
-Un Cronenberg terminale, da futuro anteriore
+ ELVIS (Baz Luhrman)
-Lo splendore del musical impuro
+THE MASTER GARDENER (Paul Schrader)
Il cinema trascendentale. Perfetto. The Master Director.

SILVIA NUGARA
Navigators di Noah Teichner: l’incredibile storia di un vascello transoceanico che dopo aver attraversato l’Atlantico nel primo Novecento per deportare dagli USA all’URSS rifugiati politici che avevano creduto inutilmente nella ‘land of hope’ si ritrovò scenario del capolavoro di Buster Keaton The Navigator.
Sigurno Mjesto di Juraj Lerotić, il cinema come sogno di Orfeo che tenta di prendere la morte in contropiede.
Fairytale (Skazka) di Aleksandr Sokurov: la resa dei conti con il male inflitto all’umanità dai totalitarismi del Novecento spetta a una forza superiore che si fa molto attendere nello scenario dantesco della valle di Giosafat.
Viens, je t’emmène di Alain Guiraudie: miserie e splendori di umanità ridicola nella Francia post-attentati.
The fire within: a requiem for Katia and Maurice Krafft di Werner Herzog: nessuno come Herzog ha il senso tragico del corpo a corpo prometeico tra umano e pianeta Terra.
Vous ne désirez que moi di Claire Simon: Marguerite Duras come non l’avete mai vista (e infatti non la vedrete ma la sentirete aleggiare come uno spettro sensuale e minaccioso)
Nuit obscure di Sylvain Georges: corpi e anime vagano alle porte di un’Europa immersa in una notte colpevole e crudele.
Saint Omer di Alice Diop: un cinema nuovo che trova il modo per guardare in faccia di cosa è capace la forza del dolore e dell’umiliazione.
The Plains di David Easteal l’immaginazione vaga oltre l’immagine mentre trascorriamo circa tre ore nell’abitacolo di un’auto con due impiegati che chiacchierano di ritorno dal lavoro.
Manodopera-Interdit aux chiens et aux Italiens di Alain Ughetto: chi attraverso le arti compie un viaggio che allontana dal mondo sociale da cui proviene, si trova prima o poi a fare i conti con questa distanza. Ughetto usa tutta la sua maestria artigiana e grazia poetica per tornare a casa, raccontare la sua famiglia emigrata dell’Italia, mettere in moto la parola, il ricordo, l’ironia ed evitare così che la violenza del passato si cristallizzi nel tempo in pena e rancore.
BONUS TRACK: restauro di As I was moving ahead I occasionally saw glimpses of beauty di Jonas Mekas.

CRISTINA PICCINO
(In ordine casuale)
Forever Young – Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi
Mutzenbacher di Ruth Beckermann
EO di Jerzy Skolimowski
Un anno, una notte di Isaki Lacuesta
Bones and All di Luca Guadagnino
Avatar 2-La via dell’acqua di James Cameron
Fogo Fatuo di Joao Pedro Rodrigues
Licorice Pizza di P.T Anderson
Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
Pacifiction di Albert Serra
Nuit osbscure di Sylvain George
Impossibile classifica di fine anno fatta per dimenticare qualche visione rimasta impressa (ma inconsapevole) – fin troppo consapevolemente fuori misura invece le polemiche intorno a quella di Sight and Sound e alla magnifica scelta di Jeanne Dielman. Cosa rimane dunque? La texture dell’emozione, il gusto per l’avventura, le storie che sfuggono ai contesti – quello sempre più soffocante del «politicamente corretto» con ciò che consegue sull’immaginazione/immaginario. E l’ironia – magnifica quella di Ruth Beckermann narratrice affascinante nei suoi film scoperti e visti tutti insieme nella Retrospettina a lei dedicata “L’immagine della parola” di Filmmaker 2022. Il gusto del gioco. i fantasmi, le narrazioni, i paesaggi del sentimento; la giovinezza sognata (Guadagnino) e divenuta memoria (Bruni Tedeschi). Le forme acquatiche, gli eccessi, l’epica, gli errori; i respiri sensuali e sontuosi. L’impossibile sfida al tempo E l’amore per il cinema, più resistente di tutto il resto.

EUGENIO RENZI
Pacifiction di Albert Serra
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
Viens je t’emmène d’Alain Guiraudie
Armaggedon Times di James Gray
Apollo 10 1/2 di Richard Linklater
EO di Jerzy Skolimowski
Cow Andrea Arnold
Ras vkhedavt, rodesac cas vukurebt? Di Alexandre Koberidze
A date in Minsk di Nikita Lavretski
Vitalina Valera di Pedro Costa

BRUNO ROBERTI
(In sala)
Avatar the way of water di James Cameron
The Fabelmans di Steven Spielberg
Crimes of the future di David Cronenberg
Doctor Strange in the Multiverse of Madness di Sam Raimi
Nostalgia di Mario Martone
Les Amandiers di Valeria Bruni Tedeschi
Tori e Lokita di Jean-Pierre e Luc Dardenne
Khers Nist di Jafar Panahi
Serre moi fort di Mathieu Amalric
Occhiali neri di Dario Argento
(nei festival)
Gli ultimi giorni dell’umanità (Venezia) di enrico ghezzi e Alessandro Gagliardo
Master Gardener (Venezia) di Paul Schrader
Padre Pio (Venezia) di Abel Ferrara
Une couple (Venezia) di Frederick Wiseman
When the waves are gone (Venezia) di Lav Diaz
Trenque Lauquen (Venezia) di Laura Citarella
Herbaria (Pesaro) di Leandro Listorti
Call of God (Venezia) di Kim Ki Duk
Vera (Venezia) di Tizza Covi e Rainer Frimmel
Promised Lands (videoinstallazione vista a Firenze) di Amos Gitai

FEDERICO ROSSIN
Jonás Trueba – Quién lo impide (2021)
Koji Yamamura – 幾多の北 [Dozens of Norths] (2021)
Richard Tuohy & Dianna Barrie – In and Out a Window (2021)
Lizzie Borden – Regrouping (1976) [Entrevues Belfort]
Gaëlle Rouard – Darkness, Darkness, Burning Bright (2022)
Lindsey C.Vickers – The Appointment (1981) [Entrevues Belfort]
Marco Bellocchio – Esterno notte (2022)
Sohrab Shahid Saless – Dar Ghorbat / In der Fremde (1975) [Cinema ritrovato]
Franssou Prenant – De la conquête (2022)
Ennio Lorenzini – Les Mains libres (1964) [Cinema ritrovato]
BONUS
“Douglas Sirk, né Detlef Sierck” di Bernard Eisenschitz
La riedizione del “Dictionnaire des films” di Jacques Lourcelles
“Guy Gilles – À contretemps” di Mélanie Forret
La doppia mostra “Renverser ses yeux. Autour de l’arte povera 1960 – 1975 : photographie, film, vidéo”
La retrospettiva Mike De Leon al Festival des 3 Continents di Nantes

GIUSEPPE SEDIA
Fire of Love di Sara Dosa
Everything Everywhere All at Once di Daniel Kwan, Daniel Scheinert
Triangle of Sadness di Ruben Östlund
Alcarràs di Carla Simón
Other People di Aleksandra Terpińska
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
Boylesque di Bogna Kowalczyk
Arnold is a Model Student di Sorayos Prapapan
Nostalgia di Mario Martone
Wheel of Fortune and Fantasy di Ryusuke Hamaguchi

MARIO SERENELLINI
Ariaferma di Leonardo Di Costanzo (L’Italie à travers son cinéma, Cinéma Panthéon, Paris)
Il bambino nascosto di Roberto Andò (L’Italie à travers son cinéma, Cinéma Panthéon, Paris)
Esterno notte di Marco Bellocchio
Marx può aspettare di Marco Bellocchio (Omaggio a M. Bellocchio, Cinémathèque de Paris)
Le Pharaon, le Sauvage et la Princesse di Michel Ocelot
Interdit aux chiens et aux italiens di Alain Ughetto
Bus Stop di (rétrospective Marilyn, Cinémathèque de Paris)
River of No Return di Otto Preminger (rétro Marilyn, Cinémathèque de Paris)
Evilenko di David Grieco (Omaggio a Malcolm McDowell, Torino Film Festival)
Compartiment tueurs di Costa Gavras (Omaggio a Yves Montand, Cinémathèque de Paris)

SILVANA SILVESTRI
Fairytale di Aleksandr Sokurov
Leonora addio di Paolo Taviani
Nostalgia di Mario Martone
La stranezza di Roberto Andò
Esterno notte di Marco Bellocchio
Mantìcora di Carlos Vermut
Il signore delle formiche di Gianni Amelio
Ennio di Giuseppe Tornatore
Vous ne désirez que moi di Claire Simon
La macchina delle immagini di Alfredo C. di Roland Sejko (documentario)

GIOVANNI SPAGNOLETTI
(non in ordine di importanza)
1) Avatar 2: la via dell’acqua di James Cameron (ultimo visto, gran film, prossimo campione assoluto di incassi, altra scommessa vinta da Cameron)
2) Esterno Notte di Marco Bellocchio (il più importante film italiano o serie che voler si voglia, di questo anno)
3) The Fabelsman di Steven Spielberg (per me uno degli assoluti top della sua carriera)
4) Il Miracolo di Sebastian Lelio (chissà perché solo su Netflix)
5) Memoria di Apichatpong Weerasethakul (grandioso)
6) Gli orsi non esistono di Jafar Panahi (in onore alla lotta contro l’oscurantismo in Iran)
7) Tori e Lokita di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne (lo ho scelto perché mi ha particolarmente commosso trai diversi bei film francesi passati in Italia o ai Festival quest’anno: da È andato tutto bene di François Ozon a Stringimi forte di Mathieu Amalric e Parigi, 13 Arr. di Jacques Audiard senza dimenticare Peter von Kant, sempre di François Ozon non ancora uscito in sala)
8) Utama – Le terre dimenticate di Alejandro Loayza Grisi
Infine, due lavori di non fiction:
9) The Fire Within – A Requiem for Katia and Maurice Krafft di Werner Herzog (un’altra vetta nella gigantesca carriera del cineasta tedesco)
10) The Natural History of Destruction di Sergei Loznitsa (un film sottilmente politico su quanto succede oggi che, in definitiva, preferisco a Fairytale di Alexander Sokurov).
Per concludere mi si consenta ancora di nominare come segnalazioni: un bel film tedesco Lieber Thomas di Andreas Kleinert e il cinese Return to Dust di Li Ruijun, altrettanto intenso, passato con scarsa attenzione in Concorso alla Berlinale 2022. Oltre a Piccolo Corpo di Laura Samani il miglior debutto italiano di quest’anno.

SARAH-HÉLÈNA VAN PUT
1)Un eroe di Asghar Farhadi
2)Esterno notte di Marco Bellocchio
3)Shape of red di Yukiko Mishima (visto al Ca’Foscari Short Film Festival)
4)Crimes of the future di David Cronenberg
5)Gli orsi non esistono di Jafar Panahi
6)Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
7)Pinocchio Guillermo Del Toro
8)Northern skies over empty space di Alejandra Marquez (visto su Prime)
9) Nostalgia di Mario Martone
10)Triangle of Sadness di Ruben Ostlund