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9 Agosto 2025Gaza, cresce l’isolamento di Israele
Palestinians try to salvage some items in the devastated yard of a school in the al-Tuffah neighbourhood of Gaza City, on April 4, 2025, a day after it is hit by an Israeli strike. Gaza's civil defence agency says on April 3 that at least 31 people, including children, are killed in the Israeli strike on the school serving as a shelter for Palestinians displaced by the war. (Photo by Majdi Fathi/NurPhoto)NO USE FRANCE
La decisione di Israele di occupare Gaza ha provocato una ondata di condanne in tutto il mondo. Governi, organizzazioni internazionali e voci autorevoli avvertono che l’operazione rischia di peggiorare una crisi già drammatica, con nuove vittime civili e un ulteriore allontanamento da qualsiasi prospettiva di pace.
Il segnale più forte è arrivato dalla Germania, che ha interrotto parte delle forniture di armi a Tel Aviv. Una scelta storica, che segna un cambio netto nei rapporti con un alleato tradizionale. Anche l’Italia ha preso le distanze dal piano, mentre Francia e Regno Unito hanno chiesto di fermare immediatamente l’operazione.
Le critiche arrivano anche da fuori dell’Europa: Cina, Turchia, Egitto, Canada, Norvegia e altri Paesi hanno espresso forte preoccupazione, invitando Israele a riconsiderare la sua strategia. L’Unione Europea e l’Onu hanno avvertito che la conquista militare della Striscia non potrà passare senza conseguenze politiche.
All’interno di Israele non mancano tensioni: esponenti militari temono che l’offensiva possa mettere in pericolo la vita degli ostaggi e indebolire la sicurezza complessiva del Paese.
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunisce oggi in sessione straordinaria. Sullo sfondo resta il timore condiviso da molte capitali: che questa scelta segni l’inizio di una nuova fase di escalation e renda ancora più lontana la possibilità di una soluzione diplomatica al conflitto.