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22 Ottobre 2025
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22 Ottobre 2025Generali, il Leone corre e prepara nuove mosse: Donnet apre il dialogo con i grandi soci
Negli ultimi giorni il titolo Generali ha corso in Borsa. Il mercato sta premiando la compagnia perché gli analisti vedono più cassa, più utili nel ramo Danni e una raccolta Vita che tiene. Alcune case d’investimento hanno alzato i loro obiettivi di prezzo, segnalando fiducia nella strategia e nella capacità del gruppo di generare liquidità sopra la media del settore. Sul fronte della governance, a Trieste si ragiona sul possibile ritorno della figura del direttore generale: il nome che circola è quello di Giulio Terzariol, oggi a capo dell’area Insurance. Il dossier non è ancora chiuso e potrebbe tornare sul tavolo a novembre, insieme ai conti dei nove mesi.
Intorno al Leone si sta anche ricomponendo il quadro degli azionisti e dei loro rapporti di forza. Tra i soci di peso spiccano Mediobanca, Delfin, Caltagirone ed Edizione. In parallelo è emerso il ruolo di BNP Paribas come controparte di strumenti derivati su una quota vicina al 5,4%: un’operazione che, secondo ricostruzioni di mercato, potrebbe essere collegata alla scelta di UniCredit di alleggerire l’esposizione economica mantenendo però i diritti di voto.
Il dialogo tra il management di Generali e i grandi soci è quindi tornato centrale. All’orizzonte ci sono diversi temi: l’assetto del vertice dopo i rinnovi, i futuri equilibri tra Trieste e Piazzetta Cuccia, e le alleanze industriali su cui i soci vogliono dire la loro. Il mercato guarda anche alle possibili operazioni straordinarie: tra le ipotesi, l’interesse per GamaLife in Portogallo. Resta sullo sfondo la partita del risparmio gestito: l’idea—ambiziosa—di costruire un polo europeo insieme ai francesi (area Natixis/BPCE) aveva acceso i riflettori a inizio anno, ma non ha convinto tutti gli azionisti e oggi richiede prudenza e tempi lunghi. Infine, la rete di partnership bancarie sarà un terreno di confronto importante. In Italia, i riflettori sono anche sull’asse bancassurance che coinvolge Mps e Axa, con scadenze contrattuali nei prossimi anni: un dossier che si intreccia con i nuovi equilibri tra banche e assicurazioni. In sintesi: Generali sta correndo perché consegna numeri solidi e perché il mercato scommette su una fase di assestamento ordinato della governance. Ma la vera partita si gioca nel rapporto con i soci forti e nelle scelte strategiche su m&a, risparmio gestito e alleanze bancarie. Novembre, con i conti dei nove mesi e i primi snodi organizzativi, dirà molto sul passo che il Leone vorrà tenere.