Le azioni delle società Ue raccolgono 32 miliardi di dollari da inizio anno. Da Wall Street c’è fiducia
Così su “La Stampa”
Fabrizio Goria
Il “Giorno della Liberazione”, quel 2 aprile in cui gli Usa secondo il presidente Donald Trump ci sarà il riequilibrio commerciale globale attraverso i dazi, è sempre più vicino. Ma gli investitori, invece che puntare sull’America, scommettono sull’Europa. Dei circa 40 miliardi di dollari che da inizio anno sono stati distratti da Wall Street verso l’Ue, quasi 32 sono finiti nelle azioni del Vecchio Continente.
Difesa, infrastrutture, digitale, ma anche industria e manifattura. Secondo l’ultimo sondaggio di Goldman Sachs fra gli investitori, condotto a inizio marzo, il 40% dei partecipanti riteneva che il comparto europeo della difesa era la migliore scelta strategica di medio periodo. Da Allianz a Wells Fargo, passando per Bridgewater, Citi e Morgan Stanley, le raccomandazioni sono a senso unico. Più peso sull’Ue, meno esposizione ai girotondi di Washington. Al netto che non è noto quanto possa durare questa tendenza, la massimizzazione degli interessi particolari di Wall Street può continuare per tutto il trimestre in corso.
I dati sono netti. Secondo le ultime stime di Bank of America, due settori hanno registrato la minore esposizione degli investitori degli ultimi due anni: l’azionario Usa e il tech. Di contro, l’allocazione di risorse finanziarie nelle Borse europee è al massimo livello dal luglio 2021. A spingere alcuni titoli in particolare, oltre al settore bancario. La tedesca Rheinmetall da inizio anno a oggi ha guadagnato quasi il 120%, la francese Thales il 78%, l’Italiana Leonardo quasi il 72%, la britannica BAE Systems quasi il 38%. «Si tratta della maggiore rotazione di portafoglio dal 1999», mette in luce l’ultimo sondaggio fra gli investitori di Bofa. Quasi la metà degli strategist in un sondaggio mensile di Bloomberg ha aumentato le proprie previsioni per l’indice Stoxx Europe 600 rispetto al mese scorso, quando circa due terzi degli analisti si aspettavano un ribasso in arrivo.
I 32 miliardi di dollari che sono finiti nelle Borse europee nelle ultime settimane aumenteranno, secondo l’analisi della maggior parte degli analisti. Mark Haefele, capo degli investimenti di UBS Global Wealth Management, oltre ai settori sopracitati, vede ulteriori possibilità da cogliere per i mercati finanziari. Nello specifico, ricorda Haefele, sebbene la volatilità sia destinata a persistere a causa dell’incertezza sull’impatto economico della politica commerciale dell’amministrazione Trump, il settore dell’energia e delle risorse continua a offrire interessanti opportunità. A concordare è anche Goldman Sachs. E Allianz, che non ha utilizzato giri di parole per definire la tendenza in atto da circa tre settimane: «Gli investitori hanno colto la svolta nelle fortune dell’Europa per reinserirla nei loro portafogli». Con la speranza che ci resti il più a lungo possibile e che quello che si sta osservando oggi possa consolidarsi nel corso dei prossimi mesi.