Balletto Superbonus: FI chiede la proroga, ma Giorgetti fa muro
13 Dicembre 2023Guccini, Incontro
13 Dicembre 2023
di Davide Frattini
Il presidente critica i bombardamenti «indiscriminati» a Gaza. Il premier: divisi sul dopoguerra
GERUSALEMME Benjamin Netanyahu li chiama «Hamastan» o «Fatahstan». Per Joe Biden quei territori devono andare a costituire «la futura nazione palestinese». Il primo ministro israeliano parla di «divergenze d’opinioni con gli Stati Uniti», il presidente americano gli fa capire che ormai la frattura non è solo semantica: «Israele sta cominciando a perdere il sostegno di tutto il mondo con i bombardamenti indiscriminati. Bibi deve cambiare e rafforzare il governo, il più a destra nella Storia del Paese, un esecutivo che non vuole la soluzione dei due Stati». Racconta un vecchio e noto episodio, quando aveva detto a Bibi: «Non sono d’accordo con niente di quello che dici». Aggiunge: «E siamo ancora lì». Allora gli aveva sussurrato: «Ma ti voglio bene».
In questi 67 giorni di guerra il premier ha continuato anche la campagna elettorale. In un messaggio video sui suoi canali social dichiara per la sua base: «Non permetterò che venga ripetuto l’errore di Oslo, non consentirò che dopo il sacrificio enorme dei nostri combattenti Gaza ritorni a chi educa al terrore, lo sostiene, lo finanzia», si riferisce all’Autorità palestinese del presidente Abu Mazen. È da lunedì che Netanyahu martella contro l’intesa di pace del 1994, l’ennesimo tentativo di allontanare da sé le responsabilità politiche e strategiche per gli attacchi del 7 ottobre, 1.200 israeliani uccisi. La nuova formula propagandistica vuole imputare al patto con i palestinesi il disastro di nove settimane fa. Arriva a dire che «il numero delle vittime causato dagli accordi è lo stesso degli assalti». Una matematica della morte che perfino Danny Danon, tra i fedeli nel Likud, gli rintuzza: «Non è possibile fare paragoni, mai come nel sabato nero sono state uccise tante persone in poche ore». Benny Gantz, l’ex capo di Stato maggiore e ministro della Difesa, già travolge Netanyahu nei sondaggi, per entrare nel consiglio di guerra ristretto ha lasciato l’opposizione. Dov’è rimasto Yair Lapid, l’unico a essere riuscito a spodestare Bibi — anche solo per 563 giorni — dal potere che detiene negli ultimi 14 anni: «La sua è una politica malvagia, cerca di incolpare gli altri, questa nazione merita una leadership diversa». A Tel Aviv arriva Jake Sullivan, il consigliere per la Sicurezza nazionale di Biden, che intende discutere con Netanyahu i tempi del conflitto: i palestinesi uccisi sono oltre 18 mila, le Nazioni Unite dicono che la situazione umanitaria nella Striscia «è oltre il punto di rottura».
«Troppo a destra»
Il monito: il suo governo non vuole
i due Stati, deve
essere cambiato
L’Assemblea generale ha approvato una risoluzione, non vincolante, che chiede un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e l’accesso umanitario nell’enclave palestinese ma non condanna l’organizzazione islamista responsabile delle violenze.
L’esercito israeliano — scrive il Wall Street Journal — avrebbe iniziato a pompare acqua di mare nelle gallerie e nei bunker sotterranei scavati in questi anni da Hamas, un’operazione che potrebbe andare avanti per settimane, il sistema di gallerie copre quasi 500 chilometri. Le truppe hanno recuperato i cadaveri di due ostaggi proprio nei cunicoli: Eden Zacharia, 27 anni, era stata rapita al festival rave nel deserto mentre il soldato Ziv Dado era stato ucciso il 7 ottobre.