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6 Agosto 2025Il mondo sotto tensione: tra memorie nucleari, nuove guerre fredde e resistenze culturali
Nel giorno in cui si commemorano gli ottant’anni dal bombardamento atomico su Hiroshima, il mondo si ritrova ancora una volta a fare i conti con l’ombra lunga dell’arma nucleare. Nella città giapponese, la cerimonia di oggi ha assunto un tono sobrio ma denso di significati, mentre le autorità locali e internazionali hanno rinnovato l’appello a un impegno concreto per il disarmo. A rendere attuale quella memoria è il contesto presente: la corsa agli armamenti, i conflitti aperti e il ritorno di logiche da guerra fredda.
In Ucraina, il conflitto resta al centro dell’instabilità globale. Gli ultimi attacchi russi nella regione di Zaporizhzhia hanno causato numerose vittime, riaccendendo i timori per la sicurezza della centrale nucleare e per le conseguenze ambientali di una guerra che si è ormai cronicizzata. La diplomazia continua a evocare la necessità di una de-escalation, ma la realtà sul terreno racconta tutt’altro.
Anche il terreno economico riflette un clima di crescente competizione. Donald Trump, in piena campagna elettorale per il 2026, ha minacciato nuovi dazi contro l’India, accusata di eccessiva vicinanza alla Russia. È un segnale che anticipa una nuova fase di tensioni commerciali, con ricadute potenzialmente destabilizzanti sulle catene globali del valore, già provate da anni di crisi.
In un panorama dominato da conflitti e minacce, emergono tuttavia segnali di reazione e responsabilità. In Nigeria, le autorità doganali hanno sequestrato oltre 1.600 uccelli esotici – tra cui pappagalli grigi e canarini – destinati al mercato illegale del Kuwait. È uno dei più grandi interventi contro il traffico di fauna protetta degli ultimi anni e dimostra una crescente capacità, anche nei contesti africani, di intervenire in difesa della biodiversità.
Un’altra forma di resistenza arriva dalla cultura. Il cinema africano si afferma sempre più come voce autonoma e plurale nel panorama internazionale. Il Toronto International Film Festival ha selezionato My Father’s Shadow, film del regista nigeriano Akinola Davies Jr., che affronta i temi della memoria familiare e della trasmissione identitaria. Accanto ad altri titoli africani in concorso, il film contribuisce a decostruire narrazioni stereotipate e a proporre nuove visioni del presente.
In Italia, la stampa nazionale ha seguito le commemorazioni di Hiroshima e le tensioni tra Stati Uniti e India, ma tende a filtrare le notizie internazionali secondo una logica prevalentemente geopolitica, trascurando spesso le dimensioni culturali, ambientali e sociali. Eppure, le dinamiche globali hanno un impatto diretto anche sul nostro contesto: dalle scelte in materia di armamenti ai flussi commerciali, dalle emergenze ambientali ai linguaggi della cultura, ciò che accade altrove contribuisce a ridefinire il nostro modo di vivere e di interpretare il mondo.