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25 Novembre 2025




L’avvio della fase esecutiva del potenziamento dell’Aeroporto internazionale dell’Umbria San Francesco d’Assisi apre una prospettiva concreta di sviluppo per l’intero Centro Italia interno. L’obiettivo del milione di passeggeri l’anno, sostenuto dai 6,8 milioni di euro previsti nel Defr 2026–2028, segna l’ingresso dello scalo in una fase matura, capace di incidere sul tessuto economico di un’area ben più ampia dell’Umbria.
I lavori in programma – ampliamento del terminal, riqualificazione della pista e nuovi spazi operativi – partiranno nel 2026 e si concluderanno entro il 2028. Nel frattempo l’aeroporto continua a crescere: in pochi anni è passato da circa duecentomila passeggeri ai seicento mila attesi a fine 2025. Una dinamica che testimonia l’attrattività della struttura e prepara il terreno al salto di scala.
Per la Toscana meridionale questa evoluzione rappresenta un’opportunità concreta. Territori come Piancastagnaio e l’Amiata, tradizionalmente penalizzati dalla distanza dagli assi infrastrutturali principali, potranno beneficiare di un accesso internazionale vicino e affidabile. Una connessione più rapida con i mercati europei avrebbe effetti positivi sul turismo, sulla mobilità dei residenti e sull’apertura delle filiere locali.
Una rete di trasporti aggiornata – strade provinciali migliorate, collegamenti efficaci con Chiusi e Orvieto, servizi dedicati verso l’Amiata – renderebbe l’aeroporto un nodo di area vasta. Non si tratta solo di facilitare gli arrivi, ma di sostenere un turismo orientato alla qualità, coerente con l’identità ambientale e culturale del territorio amiatino.
La questione delle nuove rotte è centrale. Il confronto tra Regione e Ryanair sullo sviluppo delle destinazioni europee influenzerà anche la capacità dell’Amiata di attrarre visitatori con maggiore capacità di spesa. Collegamenti con Parigi, Madrid o Francoforte aprirebbero scenari nuovi per l’ospitalità, la cultura e i prodotti locali. Parallelamente, l’iter per la continuità territoriale potrebbe assicurare collegamenti nazionali più regolari, contribuendo a ridurre l’isolamento delle aree interne.
Nel 2026 la nuova governance dell’aeroporto definirà la strategia di lungo periodo. Le scelte sui mercati da servire e sulle frequenze dei voli influenzeranno direttamente tutto il quadrante appenninico. Per Piancastagnaio, il potenziamento dello scalo significa diminuire le distanze, inserirsi nei flussi internazionali e sostenere percorsi di crescita legati alla qualità della vita, al turismo sostenibile e alla valorizzazione delle eccellenze locali.
In un momento in cui le aree interne cercano strumenti per consolidare il proprio sviluppo, il rinnovamento del San Francesco d’Assisi offre una possibilità concreta: costruire un sistema di mobilità più equilibrato, capace di dare nuovo respiro a territori ricchi di patrimonio naturale e culturale. Per l’Amiata e la Toscana meridionale è un’opportunità da interpretare con visione, investendo sulle connessioni che possono trasformare questa nuova accessibilità in valore reale.