Èdifficile interpretare la reazione di rigetto nei confronti di Elly Schlein, sia nei media sia nel suo partito. Le opinioni della segretaria sono tutt’altro che radicali (parlare di diritti è “conservatore” rispetto all’ordine costituzionale vigente) e sono in linea con quelle del suo partito, di centro-sinistra. Perché tanta resistenza? Seguendo la letteratura scientifica sui comportamenti politici, si riscontra un filone di studi interessante per il nostro caso: quello della ricompattazione dell’establishment in un clima polarizzato.

Gli psicologi e gli scienziati sociali non sono in grado di stabilire con certezza la ragione del comportamento di adattamento alle idee della maggioranza. Nel mondo delle opinioni morali, l’ipocrisia virtuosa è la boa alla quale si aggrappano gli individui per galleggiare nella società. Ora, se per le opinioni morali la strategia del conformismo è comprensibile, anzi vitale, sembrerebbe controintuitivo pensare lo stesso per le idee politiche. Dopo tutto, la democrazia dipende dalla diversità delle proposte politiche, e il disaccordo e l’eterogeneità sono la sua linfa vitale. Ma questa condizione teorica non spiega i comportamenti pratici.

Spinta ad adeguarsi

Si parte da questo fatto: la classe politica di opposizione sente di non essere al centro della scena. Rincorre i media per cercare ascolto; non è rincorsa. L’osservazione e le ricerche sperimentali mostrano come gli attori politici tendano a riformulare le proprie idee, aspettandosi una buona accoglienza – anche chi si trova all’opposizione vuole sentire di stare nell’alone della maggioranza.

I punti di vista diversi non devono essere impersonati né esposti in modo da apparire troppo distanti. Certo, il clima del tempo non cambia i principi di fondo, ma ne modifica la rappresentazione. E se il clima del tempo è di destra, molte idee del Pd possono apparire troppo radicali. Creare una minoranza a misura di maggioranza e avviare una conformità relazionale costituiscono un forte impulso.

Nulla di nuovo si dirà. La sfera della comunicazione pubblica assomiglia a un ristorante self-service, in cui tutti i piatti hanno un sapore simile. La classe politica non è estranea a questa logica. La conformità all’ambiente non comporta un cambiamento radicale delle idee ma un’autocensura, una spinta ad adeguarsi. Non si cambia la propria preferenza elettorale, ma la si condisce con la salsa in voga.

Camaleonti sociali

Uno studio sperimentale condotto da Taylor N. Carlson e Jaime E. Settle mostra come gli individui si comportino come camaleonti per ragioni diverse. Un fattore prominente è il bisogno di certezza, soprattutto in chi dispone di informazioni limitate: accettare come plausibile ciò che attrae i molti.

Per ragioni diverse, lo stesso capita ai politici, soprattutto nelle democrazie polarizzate, dove l’adesione di parte (la partigianeria) non diventa un’identità saliente se non perché chi la condivide non vuole diventare marginale. E allora, ci si adatta per resistere all’onda d’urto della posizione della maggioranza.

Esiste quindi una tendenza, tra gli attori appartenenti a gruppi politici di opposizione, a evitare una forte identificazione e a calibrare il proprio orientamento per trovarsi in una posizione favorevole al dialogo con chi governa. La maggioranza politica e l’opinione che la circonda sono la forza motrice che spinge coloro che si trovano dall’altra parte a conformarsi in qualche modo. Questa è, del resto, la molla che forma la classe politica, l’establishment: indipendentemente dalle diverse posizioni interne, tutti coloro che ne fanno parte si relazionano e si riconoscono; sono in qualche modo simili.

Ricerca di sicurezza

Sembra di poter dire, quindi, che all’origine della reazione sconsiderata (perché priva di ragioni sostanziali) contro Elly Schlein vi sia una ricerca di sicurezza da parte di diversi leader del Pd, ovvero di conformità all’ambiente di destra, nel quale, a parlare di condizione di povertà, di disagio sociale, di disuguaglianza, sembra estremo. Poiché quelle aree marginali della società sono esterne alla rappresentanza maggioritaria, meglio lasciarle fuori dal discorso: chi non lo fa, viene declassato a radicale.

Insomma, l’opinione di destra condiziona la postura dell’opposizione. La ricerca di leader mediani, quasi indistinguibili, è alla base di gran parte dell’opposizione a Schlein. Parte del Pd e dei media pensa che il partito debba essere pronto a trattare su ciò che la destra impone e, per questo, avere un leader adatto. A costo di accettare scelte politiche (e costituzionali) sconsiderate, l’establishment cerca di ricompattarsi e adattarsi al nuovo clima. La contrapposizione nel Pd è tra chi cerca la conformità al nuovo corso e chi vuol fare il gioco democratico a tutto campo. La stabilità dell’ordine costituzionale esistente dipende in gran parte dal Pd.