
Siena, trent’anni di Patrimonio dell’Umanità
22 Ottobre 2025
Dati, storie e domande da Siena e dalla Toscana
22 Ottobre 2025
È stato rinviato, a meno di 24 ore dalla data prevista, l’incontro in programma oggi a mezzogiorno tra i rappresentanti della multinazionale Beko — tra cui il responsabile delle Relazioni industriali Jacopo Vetrò e il responsabile delle Risorse umane Fabio Colombo — e le organizzazioni sindacali.
Secondo quanto comunicato, un imprevisto del dottor Colombo ha reso necessario lo slittamento del confronto.
La notizia ha suscitato preoccupazione tra Uilm, Fiom-Cgil e Rsu aziendali, poiché all’ordine del giorno figuravano due temi cruciali: lo svuotamento del sito produttivo e le prospettive di rilancio industriale.
L’incontro avrebbe dovuto rappresentare un passaggio chiave dopo la visita del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, lo scorso 1° ottobre, e chiarire la roadmap dei prossimi mesi.
Nel frattempo, la proprietà dello stabilimento è passata a Invitalia, società pubblica del Ministero dell’Economia, che ha sollecitato il gruppo turco Beko ad accelerare le operazioni di sgombero, passaggio indispensabile per consentire l’ingresso di nuovi investitori.
Ad oggi 63 lavoratori hanno aderito alle uscite volontarie con incentivo, e ulteriori riduzioni di personale sono previste entro fine anno. L’organico residuo dovrebbe stabilizzarsi intorno alle 200 unità, ma rimane incerta la futura configurazione produttiva: non è ancora chiaro se subentrerà un unico investitore o se l’area sarà destinata a più attività complementari.
La produzione della linea Small si è conclusa la scorsa settimana, mentre per la linea Big la chiusura è prevista il 28 novembre.
Successivamente, Beko dovrà affidare in appalto le operazioni di svuotamento dello stabilimento, che dovrebbero durare circa sei mesi. Solo al termine di questa fase Invitalia potrà avviare i lavori di bonifica, indispensabili per rendere il sito attrattivo per nuovi soggetti industriali.
Il clima tra i lavoratori resta sospeso tra preoccupazione e speranza. Il rinvio dell’incontro di oggi aggiunge un ulteriore elemento di incertezza in una fase già delicata della transizione industriale senese.