Continua lo scontro fra Israele e l’Onu, dopo le dichiarazioni del segretario generale Antonio Guterres, in apertura del Consiglio di sicurezza speciale dedicato al conflitto in Medio Oriente. Guterres aveva detto che l’attacco di Hamas non era accaduto nel vuoto, sostenendo che «il popolo palestinese» era stato sottoposto «a 56 anni di soffocante occupazione».

Gilad Erdan, ambasciatore israeliano alle Nazioni unite, ha detto che il paese negherà i visti ai funzionari dell’Onu. «Abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario generale per gli affari umanitari Martin Griffiths», ha detto Erdan.

Guterres è intanto tornato sull’argomento su X. «Le recriminazioni del popolo palestinese non possono giustificare gli orribili attacchi di Hamas», ha scritto. E ha aggiunto: «Quegli orrendi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese». Israele aveva chiesto già ieri le sue dimissioni.

L’ATTACCO A JENIN

Le forze militari israeliane hanno effettuato un raid con droni a Jenin, città della Cisgiordania, il cui campo profughi è noto per essere stato più volte terreno di scontri con i palestinesi. Lo riporta Al Jazeera.

Secondo l’agenzia di stampa Wafa dell’Autorità palestinese, almeno tre persone sono state uccise e diverse ferite. L’attacco avrebbe preso di mira uomini armati palestinesi che sparavano contro i soldati israeliani e lanciavano esplosivi.

Secondo l’emittente televisiva Palestine Tv, l’esercito israeliano avrebbe colpito un’area in prossimità del cimitero del campo profughi. In precedenza, la brigata Jenin, affiliata alle brigate Al Quds, ala armata del movimento della Jihad islamica palestinese, aveva annunciato via Telegram di aver colpito una postazione militare israeliana e di aver ingaggiato violenti scontri con l’Idf.

IN CISGIORDANIA

Fonti locali, inoltre, hanno riferito all’agenzia di stampa palestinese Wafa che le Idf avevano effettuato un’incursione nella città di Burqin e nella vicina valle, oltre che nel quartiere Al Hadaf, nel campo profughi di Jenin, schierando cecchini sugli edifici, per arrestare due uomini accusati di aver preso parte ad attività terroristiche.

Dallo scorso 7 ottobre, ovvero dall’inizio degli attacchi del movimento islamista palestinese Hamas, i morti in Cisgiordania sono almeno 100.

LA SIRIA

L’esercito israeliano avrebbe inoltre colpito alcune infrastrutture appartenenti all’esercito siriano, in risposta al lancio di razzi di ieri sera dalla Siria verso lo Stato ebraico, ha detto questa mattina un portavoce dell’Idf.

I media siriani hanno riferito che gli attacchi hanno preso di mira un radar vicino a Qarfa nella regione di Daraa, nel sud della Siria, e i magazzini della 12a Brigata corazzata a Izraa.

LE VISITE

Il primo ministro ceco Petr Fiala e il cancelliere austriaco Karl Nehammer arriveranno oggi, dopo i leader di Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito.

I commentatori hanno anche ipotizzato che il flusso di leader internazionali potrebbe anche avere lo scopo di ritardare la prevista invasione di terra di Gaza.

Reuters riporta che avranno colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog. Nehammer secondo una nota ufficiale del governo austriaco incontrerà anche la famiglia di un cittadino austro-israeliano attualmente tenuto in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza.