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1 Novembre 2025
São Paulo Biennial 2025: How Local Perspective Reshapes Global Art
2 Novembre 2025
2 novembre 2025
Una rassegna culturale che attraversa contesti italiani e internazionali
Il racconto del mondo
Il 2025 conferma come la cultura sia diventata una lente essenziale per leggere le dinamiche globali, non più semplice “ornamento” ma campo di battaglia – di identità, tecnologia, memoria.
Un segnale evidente è arrivato dalla Les Rencontres d’Arles in Francia, che per l’edizione di quest’anno ha dedicato l’esposizione On Country: Photography from Australia a oltre 200 opere di artisti aborigeni e non‑aborigeni australiani. L’obiettivo: insegnare al pubblico internazionale che la fotografia contemporanea può essere mezzo di rivendicazione identitaria, presenza culturale e rielaborazione del rapporto con la terra. The Guardian
Nel frattempo, la São Paulo Biennial (Brasile) ha rilanciato la sua visione globale partendo dal locale: «How Local Perspective Reshapes Global Art» è il sottotitolo di quest’anno, e mostra come le periferie dell’arte (geografiche ma anche culturali) sappiano farsi protagoniste, agganciando istituzioni, collezionismo e rete internazionale. trebuchet-magazine.com
Sul fronte del mercato dell’arte, il rapporto Art Basel & UBS Group Survey of Global Collecting 2025 fornisce una lettura rigorosa: mutano i comportamenti dei collezionisti, crescono le donne HNWI (High Net Worth Individuals), aumentano le raccolte a sud‑est asiatico e in America Latina. United States of America
Tutti questi segnali convergono a un punto: la cultura oggi non è più «mondo a parte», ma radicale intersezione tra finanze, territori, identità, tecnologia. In questo senso, la narrativa globale che dobbiamo coltivare è quella della circolarità – opere, artisti, spettatori non “dall’Occidente verso il resto”, ma continuamente in scambio.
Per il nostro blog, questo significa privilegiare esempi che siano tanto internazionali quanto relazionati, e che mostrino come anche in ambienti apparentemente periferici si costruiscano nodi culturali forti.
L’Italia e la sua scena
Sul versante nazionale, l’Italia è in movimento — tra slanci, contraddizioni e nuove priorità.
Un segnale tangibile: la città di Agrigento è stata nominata Capitale Italiana della Cultura 2025 con il progetto intitolato La natura della cultura. Wanted in Rome Un riconoscimento che rilancia il ruolo della Sicilia come crocevia di memoria, mediterraneo e nuove forme di creatività.
Parallelamente, il turismo culturale italiano registra numeri importanti: la ripresa post‑pandemia vede un rinnovato interesse per esperienze immersive nei borghi, nei paesaggi, nei percorsi meno battuti. Blsinternational+1
Ma non mancano zone d’ombra. La decisione del ministero dell’Istruzione di vietare i simboli neutri di genere nelle scuole (asterisco “*”, schwa “ə”) ha scatenato un dibattito sulla cultura della lingua, sull’identità e sul ruolo della scuola come spazio culturale. Reuters
Nel campo cinematografico‑festivaliero, la Festa del Cinema di Roma ha celebrato la sua 20ª edizione (15–26 ottobre 2025), con film da 38 paesi e un focus sul cinema “glocal” (locale + globale). Wikipedia
In sintesi: l’Italia culturale del 2025 è un mosaico di territori, innovazione e tradizione. Per il nostro blog, attenzione a:
- come i piccoli centri (come Agrigento) trasformano cultura in infrastruttura di sviluppo;
- come il “fare cultura” si lega alla sostenibilità, alla geografia, alla comunità;
- come le questioni linguistiche, identitarie e normative entrano nel campo culturale.
Le idee della settimana
Ecco tre tesi chiave emerse recentemente nel dibattito culturale, che offrono orientamenti utili per interpretare i fenomeni e scegliere i contenuti del blog.
a) Cultura = infrastruttura sociale
La cultura non è più solo “evento”, ma struttura che sostiene comunità, turismo, coesione. In Italia, la forte enfasi sugli “esperienzial” nei territori ne è testimonianza. Ad esempio, il rilancio del turismo lento nei borghi e nelle zone meno frequentate. Blsinternational
b) Localizzazione vs globalizzazione
L’arte contemporanea (biennali, fotografia, nuove istituzioni) sempre più lavora sulla tensione tra locale e globale: “local perspective reshapes global art” come recita il tema della Biennale di San Paulo. Il che significa: il “locale” non è più marginale, diventa centrale. trebuchet-magazine.com
c) Tecnologia, ambiente, cultura integrata
Due studi accademici recenti mostrano come l’arte e la cultura affrontino la tecnologia non solo come strumento ma come questione: il paper Toward a Cognitive‑Affective‑Systemic Framework for Art and Sustainability propone un modello in cui arte, emozione, sistemi complessi diventano un unico campo di lavoro. arXiv E un altro studio The Impact of Artificial Intelligence on Traditional Art Forms esplora come l’IA impatti l’arte tradizionale, con potenziale di democratizzazione ma anche di omologazione. arXiv
Insieme, queste idee suggeriscono che il blog non si limiti a segnalare “cosa accade”, ma provi a creare connessioni: tra arte e tecnologia, territorio e identità, locale e globale.
Immagini e suoni
Le immagini e i suoni restano due vettori fondamentali per la cultura oggi: entrambi plasmano esperienza, memoria e partecipazione.
A livello globale, la fotografia continua a essere un mezzo politico. Il festival di Arles, con il focus sull’Australia indigena, ne è esempio concreto: l’immagine non è solo estetica, ma presenza culturale. The Guardian
Nel panorama italiano, la mostra sul futurismo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (aperta da dicembre 2024) ha acceso un dibattito: la storica corrente artistica legata al fascismo viene reinterpretata e promossa in chiave nazionale‑tecnologica. Le Monde.fr
Sul fronte del “suono”, la dimensione delle installazioni audio‑visuali immersive e le performance site‑specific nei territori (non solo nelle metropoli) stanno crescendo: la cultura come esperienza ambientata, partecipata. Se il blog volesse approfondire, suggerisco di segnalare residenze artistiche che connettono paesaggio + suono + comunità.
In sintesi: in questa domenica, “immagini e suoni” significa prestare attenzione a: la fotografia come veicolo di identità; le mostre come luoghi di ridefinizione storica; le sonorizzazioni ambientali che amplificano la partecipazione diretta.
Visioni dal futuro (innovazione / IA)
La cultura del futuro non sarà soltanto “digitale”, ma ibrida, interattiva, riflessiva. Vediamo tre elementi da tenere d’occhio.
– IA e arti visive/tradizionali
Lo studio The Impact of Artificial Intelligence on Traditional Art Forms mette a nudo una tensione: da un lato l’IA può democratizzare la creatività, dall’altro rischia di standardizzare e privare l’arte della sua unicità culturale. arXiv Ciò implica per il nostro blog una riflessione: come parlare di arte oggi se la tradizione e l’avanguardia dialogano con algoritmi, modelli generativi, machine‑learning?
– Arte + sostenibilità + sistema complesso
Il paper Toward a Cognitive‑Affective‑Systemic Framework for Art and Sustainability propone che l’arte non sia solo espressione ma dispositivo per pensare sistemi: ambientali, sociali, tecnologici. arXiv Per la cultura, allora, il “futuro” non è solo cosa moda o cosa‑evento, ma “cosa fa la cultura per il mondo che viene”.
– Spazi ibridi e partecipazione diffusa
La cultura si sposta: non solo musei, gallerie, festival, ma spazi diffusi — città secondarie, territori rurali, istituzioni digitali. Il rapporto sul collezionismo globale (Art Basel/UBS) suggerisce che anche i comportamenti culturali evolvono: nuove generazioni investono in esperienze, network, valori più che semplici “opere”. United States of America
Riassumendo: quando scriviamo per il blog, “futuro” significa riflessione critica sull’IA, territori connessi, e modelli culturali sistemici. Il racconto non è nostrano né internazionale isolato: è ponte tra mondi.
Focus territorio (Toscana / Amiata se rilevante)
Nel contesto italiano, anche i territori meno centrali (ma ricchi di identità) stanno assumendo un ruolo culturale sempre più strategico — la Toscana e l’area dell’Monte Amiata possono costituire esempi utili.
Mentre non ho trovato in queste ultime settimane una notizia specifica esclusiva per l’Amiata, possiamo comunque collocare nella scena un’osservazione: la tendenza degli “spazi diffusi” e della “cultura del paesaggio” rafforza il valore di aree come la Toscana interna. Inoltre, visto che l’Italia punta sul turismo culturale lento — esperienze territoriali, identità locali — la Toscana appare come laboratorio pertinente. Blsinternational
Perciò, se nel blog si vuole inserire un focus operativo, si potrebbe segnare: “In Toscana, oltre le città d’arte, guardare alle residenze artistiche in borghi, alle iniziative che connettono natura, memoria e arte contemporanea.” E suggerire di monitorare iniziative nei pressi dell’Amiata, magari collegandole al tema della geotermia, del paesaggio minerario o della rigenerazione culturale.
In sintesi: il territorio è un laboratorio attivo — non solo contenitore culturale ma soggetto, protagonista nel dibattito e nella pratica culturale.
Agenda culturale internazionale
Ecco alcune scadenze e appuntamenti da segnare nei prossimi mesi:
- Il numero della rivista ArtReview «May 2025» accompagna un supplemento di 66 pagine dedicato alla filantropia nelle arti. ArtReview
- Il calendario mondiale dell’autunno 2025 su arte, teatro, film, musica e libri è già in circolazione: articoli come quello di Bloomberg “Your Fall Global Culture Calendar” lo segnalano. Bloomberg
- La Biennale di São Paulo 2025, tema “Local Perspective …”, è in corso e si rivela una tappa chiave per comprendere l’arte contemporanea latina. trebuchet-magazine.com
- Se si guarda al 2026, ma già in preparazione, è utile monitorare gli sviluppi del mercato dell’arte e del collezionismo internazionale (Art Basel/UBS) come indicatore per l’orientamento culturale globale. United States of America
- A livello italiano, tenere d’occhio le iniziative legate ad Agrigento Capitale della Cultura 2025: eventi nel corso dell’anno che dispiegheranno il concept “La natura della cultura”. Wanted in Rome
Per il blog: suggerire di mantenere un’agenda aggiornata, ma anche selettiva — non coprire tutto, ma segnalare gli appuntamenti che meglio incarnano i temi di cui discutiamo: local/glocal, innovazione, identità, territorio.
Conclusione
In questa domenica, il panorama culturale ci invita a uscire dai confini convenzionali: la cultura non è solo “evento”, né solo “heritage”, né solo “innovazione”. È l’intersezione di tutti questi fattori. Per il nostro blog, “La Domenica delle Idee” vuole essere più di una rassegna: vuole essere una bussola.
Settimana dopo settimana cercheremo di mettere a fuoco non solo cosa accade, ma cosa significa, e perché importa.
Alla prossima domenica, con nuove storie, nuove visioni, nuovi “ponti” tra l’Italia e il mondo.





